Roma, l'orgoglio non basta: l'Inter passa 2-0 all'Olimpico con Dimarco e Lukaku. E la Champions ora è quasi impossibile

Una sconfitta che forse lascerà la Roma fuori dalla Champions League e magari senza un allenatore. Per il futuro bisognerà aspettare, il presente ci racconta di una squadra che ora può solo combattere, senza armi tecniche

Roma, l'orgoglio non basta: l'Inter passa 2-0 all'Olimpico con Dimarco e Lukaku. E la Champions ora è quasi impossibile

di Alessandro Angeloni

Finisce con l’applauso dei sessantamila dell’Olimpico davanti all’abbraccio rugbystico della squadra con Mourinho a centrocampo, dopo una sconfitta che forse lascerà la Roma fuori dalla Champions League e magari senza un allenatore. Per il futuro bisognerà aspettare, il presente ci racconta di una squadra che ora può solo combattere, senza armi tecniche. Troppe le assenze, i cambi sono ridotti all’osso, e i venti minuti finali di Dybala - che prima erano una garanzia - non sono bastati, l’argentino non è in condizioni fisiche adeguate e sarà un problema anche per giovedì con il Bayer.

Le scelte iniziali e la sorpresa di Belotti

Mou ha una formazione obbligata ma riesce a tira fuori una sorpresa, lasciando fuori Abraham e inserendo Belotti, in mezzo c’è Camara, che appare solo volenteroso ma non all’altezza tecnica della situazione. Dietro, con la difesa senza Smalling, Mou è costretto a inserire Cristante, che soffre, inevitabilmente. Inzaghi può scegliere e tira fuori una squadra che fa da scudo a quella che mercoledì si giocherà l’andata della semifinale di Champions con il Milan: fuori Lautaro e Dzeko, dentro Lukaku e Correa. Bastano e avanzano. L’Inter da un po’ è tornata a viaggiare spedita, ha consolidato una poltrona per la Champions, che difficilmente perderà nelle prossime quattro partite, e all’Olimpico si porta via i tre punti con uno sforzo minimo, sfruttando al massimo due grossi errori della difesa giallorossa, come detto, sempre più orfana di Smalling. 

E’ bastato un affondo di Dumfries per far capire come sarebbe andato il trend del match: scatto dell’olandese sulla destra (con Spinazzola colpevolmente assente), palla tagliata in mezzo all’area e colpo di Dimarco che arrivava come un treno dalla parte opposta, con Rui Patricio piantato sulla linea della porta a lasciarsi trafiggere. Era quasi la fine del primo tempo e fino a quel momento era successo poco: un paio di tiri di Pellegrini, con Onana pronto a respingere senza troppi patemi. La difesa della Roma, che già era ridotta ai minimi termini pure con le defezioni delle riserve, decide di regalare, con Ibañez, il gol del raddoppio a Lukaku e i giochi sono fatti.

La Roma è crollata e ora è settima

La Roma è crollata definitivamente, ora è settima in classifica (insieme con l’Atalanta), lontana cinque punti dalla zona Champions, ormai irraggiungibile. Le pecche difensive sovvertono quello che era il punto di forza: crolla la difesa, crolla la Roma, che senza Smalling ha incassato sette gol nelle ultime quattro partite, senza mai ottenere una vittoria.

Una squadra che vuole andare in Champions - al di là delle assenze determinanti in questa fase - non può conquistare solo nove punti negli scontri diretti, zero con Napoli, Atalanta e Lazio, quattro con la Juve, tre con Inter, due con il Milan. Ora non resta che sperare nella semifinale di Europa League, giovedì contro il Bayer, ma senza giocatori all’altezza e regalando ancora gol come contro l’Inter, sarà difficile anche lì.


Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Maggio 2023, 23:03

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