L'ex Riise, tifoso speciale: «La mia Roma è favorita, ma Mou non sottovaluti il Bodo»

L'ex Riise, tifoso speciale: «La mia Roma è favorita, ma Mou non sottovaluti il Bodo»

di Francesco Balzani

E' nato ad Alesund, che dista comunque 15 ore di macchina da Bodo. Appena lo vedi non puoi confonderti sulla sua nazionalità. Eppure John Arne Riise dentro si sente italiano, anzi romanista. Tre anni intensi quelli vissuti da Thunderbolt in giallorosso che potevano essere coronati con lo scudetto del 2009, in una folle rincorsa iniziata proprio grazie a un suo gol a tempo scaduto allo Stadium nell'ultima vera vittoria della Roma in casa Juve.


Difficile fare il tifo stasera?
«E perché? Io ovviamente tiferò Roma. Occupa un posto importante nel mio cuore, come città e come club. Sono arrivato e non parlavo la lingua, si trattava di una nuova sfida per me. Amo la città e amo i romani, è qualcosa di totalmente diverso rispetto a quello a cui ero abituato in Norvegia. Sono stato a Roma tre anni e a volte rimpiango di essermene andato. Ancora più che a Liverpool a Roma vivono per il calcio».


Tra i 64mila dell'Olimpico ci sarà anche Totti.
«Mi brillano gli occhi quando lo vedo, giocare al suo fianco è stato un onore. Lui aveva la capacità di controllare tutto il gioco. Nessuno dei giocatori con cui ho giocato aveva la sua classe. A livello di carisma lo superava solo Gerrard».


La sua Roma era al termine di un ciclo di grandi campioni, questa di Mourinho è all'inizio. Cosa è successo in Norvegia?
«La Roma si è un po' complicata la vita con la sconfitta rimediata nel finale, ma la vedo ancora favorita per il passaggio del turno.

L'ha gestita male ma con un pareggio oggi parleremmo di altro. Resta favorita perché ha più qualità e più esperienza. All'Olimpico di fronte a quei tifosi sarà tutta un'altra storia, ho ancora i brividi a pensare alla curva Sud. Non vedo l'ora di tornare in Italia».


Ma il Bodo è davvero così forte?
«E' la migliore squadra di Norvegia, senza dubbio. Gioca bene, è organizzata e ha qualche individualità di buon livello come Solbakken. Oggi il calcio europeo si è livellato molto, non bisogna mai sottovalutare gli avversari in campo internazionale ma sono convinto che la Roma non lo farà».


Chi può risolvere la gara?
«Ho visto il derby e penso che Abraham possa essere decisivo anche stavolta. Però, la Roma deve provare a segnare subito».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Aprile 2022, 13:00

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