Messi e Mbappé super, flop Ronaldo e Mancini

Messi e Mbappé super, flop Ronaldo e Mancini

di Francesco Balzani, Claudio Fabretti

PROMOSSI

Messi contro Mbappè, fino alla fine. Fino a una finale di quelle che sogni da bambino. Sono loro i re assoluti del Qatar. Il Mondiale se lo prende la Pulce che diventa Gigante assoluto anche della storia del Mondiali come Maradona e Pelè. Leo ha deliziato i palati di tutti dopo l’inizio choc con l’Arabia Saudita: 7 gol, assist e una garra mai vista fino all’ultimo minuto. Al suo fianco Mbappé, bestiale e capocannoniere. A tratti extraterreno, col sorriso sulla labbra e una sfrontatezza da fenomeno.
Subito dietro c’è il Marocco, in blocco: da Amrabat a Ounhai e Zyech. Per questo premiamo il tecnico Redragui che ha portato per la prima volta una squadra africana tra le prime 4 del Mondiale creando un mix perfetto tra forza fisica e tecnica. Quella che non è mai mancata a Luka Modric, faro eterno di una Croazia ancora sul podio del mondo dopo la finale di 4 anni fa. E’ l’unico over 37 di movimento ad aver giocato 7 gare di un Mondiale, tanto per dirne una. Tra i promossi c’è anche Doan, emblema di un Giappone mai domo. Torniamo alle due finaliste. Tra i promossi a pieni voti ci sono sicuramente Enzo Fernandez e Olivier Giroud che hanno marcato visita solo ieri dopo una grande cavalcata. Pollici in su pure per tanti giovani tra cui l’olandese Gakpo e l’inglese Bellingham (prenotati dal Real).

BOCCIATI

Chi ha fallito? Anzitutto chi non ha partecipato. Quindi, l’Italia di Roberto Mancini, che dopo l’ubriacatura del trionfo agli Europei è svaporata. Finendo col perdere prima la qualificazione nel girone nel doppio match con la Svizzera (fallendo due rigori), poi l’incredibile spareggio con la Macedonia del Nord (in casa, per di più). Impossibile fare di peggio.
Ma è stato anche il Mondiale dei flop di tante stelle attese in Qatar. Come Cristiano Ronaldo, esautorato prima dal ct portoghese Fernando Santos e poi dal campo stesso: una figura da comprimario, impensabile per un divo di prima categoria come lui.
Tra le delusioni, anche le star della Germania del ct Flick, i baby terribili Gnabry, Musiala, Havertz & C., spazzati via da un imprevedibile Giappone. Doveva essere un protagonista del mondiale anche Sergej Milinkovic-Savic, ma il centrocampista della Lazio non è riuscito a trascinare la sua Serbia, eliminata da una non irresistibile Svizzera, poi presa a pallate dal Portogallo nei quarti di finale.
Infine, inevitabile inserire tra i top-flop il belga Romelu Lukaku: il centravanti dell’Inter doveva trascinare i suoi Diavoli Rossi, ma è riuscito a fallire una palla gol dietro l’altra nella sfida cruciale contro la Croazia, chiudendo il Mondiale in lacrime.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Dicembre 2022, 06:55