Federico Buffa racconta Pelé: «Un artista, perché non dirlo?». Da martedì 15 dicembre tre puntate su Sky Sport

Federico Buffa racconta Pelé: «Un artista, perché non dirlo?». Da martedì tre puntate su Sky Sport

di Domenico Zurlo

È stato uno dei più grandi, se non il più grande. Pelé, ‘o Rey’, il Re, simbolo del calcio brasiliano, idolo per chiunque ami questo sport, del suo Paese è stato anche patrimonio nazionale: Federico Buffa ne parlerà a modo suo, in una miniserie di tre puntate in onda su Sky Sport a partire da martedì 15 dicembre. La miniserie è stata presentata in conferenza stampa dallo stesso Federico Buffa, che ha raccontato come nel costruirla è partito dal concetto del doppelganger: da una parte Edson, il viandante, dall’altro Pelè, la regalità del fuoriclasse.

Un campione al di là dello sport, come spiega Buffa: una figura paragonabile a Mohammed Alì, al musicista Miles Davis, un artista. Già, un artista: perché anche un calciatore può esserlo. «Leggendo tanti commenti su Maradona dopo la sua morte c’è una cosa che mi indispettisce - spiega Buffa - perché così tanta gente che segue lo sport pensa che non si possa definire artista. Perché un grande ballerino è un artista, e uno che fa certe cose con un pallone non lo è?». 

E Maradona lo era, così come Pelè. «Questa è una storia che inizia nel Brasile di 80 anni fa, il telespettatore deve avere la pazienza di star dietro a quella che sembra più una favola che una storia vera», spiega parlando delle iniziali difficoltà nel costruire il racconto su O Rey, le cui immagini sono state girate nell’affascinante scenario del Teatro Gerolamo di Milano.

Perché era il momento di parlare di Pelé? «Netflix ha dato a David Fincher l’incarico di rifare Citizen Kane, quello che per tanto tempo è stato definito il più grande film di tutti i tempi, ma che risale davvero a tantissimi anni fa.

Per fare un esempio, noi tutti in un film su tre vediamo i flashback: ma i flashback si sono visti al cinema per la prima volta in Citizen Kane. Pelé è per il calcio ciò che è stato Citizen Kane nel cinema: per questo era il momento di togliere la povere e tornare a parlarne». Il concetto di artista è quello su cui Buffa insiste: «L’artista è quello che fa una cosa prima degli altri».

Buffa cita The Last Dance, per quell’indissolubile legame che lega lo stesso Buffa al basket NBA. «Quando Jordan ha capito che Lebron James rischiava di togliergli un po’ di luce, arriva The Last Dance. Che serve a Jordan per dire: ecco, questo ero io, questo ho fatto». D’altronde «Di Stefano sapeva fare tutto, ma Pelé ha inventato tutto», conclude, paragonando le gesta del campione brasiliano ai campionissimi di oggi, che ha anticipato di qualche decennio: «Quando vediamo i suoi dribbling, non possiamo non pensare a Messi. E quando ci troviamo davanti alle sue acrobazie, non si può non pensare a Cristiano Ronaldo».


Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Dicembre 2020, 08:48

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