Paul Gascoigne e la lotta all'alcolismo: «Ho sconfitto la mia dipendenza con un rimedio drastico e costoso»

Paul Gascoigne e la lotta all'alcolismo: «Ho sconfitto la mia dipendenza con un rimedio drastico e costoso»

di Enrico Chillè
Paul Gascoigne, dopo lunghi decenni, questa volta sembra davvero essere riuscito a sconfiggere l'alcolismo. L'ex calciatore inglese, che in Italia ha vestito la maglia della Lazio, ha rivelato di aver sconfitto una lunga e complicata dipendenza scegliendo un rimedio piuttosto drastico, costoso e anche molto doloroso.

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Già prima del ritiro definitivo dall'attività agonistica, non era affatto raro che Paul Gascoigne venisse immortalato in strada alle prese con i devastanti effetti dell'alcolismo. Anche dopo il ritiro, 'Gazza' aveva tentato invano di superare la propria dipendenza, anche attraverso l'ingresso in 'rehab', ma sempre col medesimo risultato: costanti ricadute in una spirale infernale che lo aveva portato anche a dilapidare tutto quello che era riuscito a guadagnare nel corso della sua folle e unica carriera da calciatore. Oltre all'alcolismo, per un lungo periodo di tempo Paul Gascoigne era diventato anche dipendente dalle droghe pesanti, come la cocaina.

'Gazza', che oggi ha 52 anni e da circa un decennio vive a Bournemouth, ha spiegato di aver risolto i suoi problemi in maniera piuttosto drastica: un'operazione chirurgica, costosa e delicata, che però lo ha aiutato ad evitare gli eccessi di un tempo. «Mi trovo molto bene nella mia nuova città, è il posto più felice in cui sia mai stato negli ultimi anni della mia vita. Mi sono sottoposto ad un intervento in Australia quasi due anni fa: mi hanno cucito, all'interno dello stomaco, dei pellet che creano un dolore fortissimo se bevo troppo. Posso bere una birra o un bicchiere di vino, ma se esagero, o se prendo superalcolici o droghe, nel mio organismo viene scatenato un dolore lancinante. Ho speso circa 20mila sterline (quasi 24mila euro, ndr), ma ne è valsa la pena» - racconta Paul Gascoigne al Mirror - «Grazie a questa operazione, posso ancora concedermi qualche piacevole drink, ma senza mai esagerare. Sono una persona nuova, più felice e a mio agio con me stesso: sono riuscito anche a fare una vacanza a Tenerife, la prima da 15 anni a questa parte. Una volta non riuscivo a gestire la pressione dei paparazzi, coi social media la situazione è anche peggiorata, eppure sono talmente sereno che non sento più neanche il bisogno di nascondermi».

Paul Gascoigne, nel Regno Unito ma non solo, è una vera e propria icona per i tifosi di tutte le squadre e vive in maniera diversa, rispetto al passato, l'affetto dei fan. «Una volta ero visto come l'ubriacone nazionale, oggi invece l'amore è autentico. Nelle partite i tifosi cantano: "Gazza, facciamo serata insieme". Ed è per questo che evito di uscire il sabato: non tutti si rendono conto che sono più un esperto di 'rehab' che di alcolici, una volta bevevo soprattutto ciò che mi faceva più male» - spiega l'ex fuoriclasse tra il serio e il faceto - «Sono single da 22 anni, cioè da quando ho divorziato da mia moglie Sheryl: c'è una ragazza che mi piace ma non sono fidanzato, e non è facile dopo tutto questo tempo passato da solo. Non sono una persona sola, sto molto bene con me stesso e faccio ancora le cose in modo istintivo, senza pensare alle conseguenze per gli altri».

La dipendenza da qualsiasi sostanza è sempre stata la più grande debolezza di Paul Gascoigne, che ricorda i momenti più dolorosi: «Ho iniziato ad assumere cocaina dopo essere uscito da una 'rehab', solo perché ne avevo sentito parlare da altri pazienti lì dentro. Il primo a portarmi in rehab è stato mio padre John, quella è stata la cosa migliore che lui abbia fatto per me. La sua scomparsa, nel 2018 a 72 anni, è stato un grande dolore per me, ma il peggiore è stato quando nel 2016 è morto mio nipote Jay Kerrigan, che aveva solo 22 anni. Anche le accuse di violenza sessuale, da cui poi sono stato assolto, mi hanno causato grande dolore: se fossi stato ritenuto in qualche modo colpevole, a quel punto l'avrei fatta finita».

Dopo aver parlato tanto del passato, Paul Gascoigne parla anche del presente e del futuro: «Ho sempre detto e lo ribadisco: mi piacerebbe essere dirigente del Newcastle, del Manchester United o dei Glasgow Rangers. Non importa la categoria, sono delle squadra che hanno uno spirito che va al di là di qualsiasi cosa. Ad ogni modo, non mi dispiacerebbe gestire un pub. Non ho alcun rimpianto del passato, anche se nella mia vita ho sperperato qualcosa come 20 milioni di sterline tra alcol, droghe, gioielli, abbigliamento di lusso e vacanze da sogno. Ma ho anche dato un sacco di soldi alla mia famiglia, non sono solo un materialista: se potessi tornare indietro, rifarei tutto. Lo dico con la massima convinzione, perché ora sono felice».
Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Gennaio 2020, 13:32

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