Paolo Rossi, Giovanni Floris su Leggo: «Pablito resterà l'eroe di chi crede nella vita»

Paolo Rossi, Giovanni Floris su Leggo: «Pablito resterà l'eroe di chi crede nella vita»

di Giovanni Floris

Il terzo goal di Paolo Rossi, la maglietta strappata di Zico, l'urlo di Tardelli. I dribbling di Bruno Conti. Questo è il calcio per chi ha la mia età. Il calcio di chi sa che Maradona, Zico, Socrates, Rumenigge e Littbarski possono essere fermati. Di chi sa che il rigore può andare fuori ma ti porti a casa la finale, quando nessuno credeva in te. È il calcio di chi recupera l'uomo, magari disonorato e fermo da due anni, per avere a disposizione il campione.


Paolo Rossi infatti era un campione. Ha vinto il Campionato del Mondo, due scudetti, la Coppa dei Campioni, la Coppa delle Coppe, la Coppa Uefa, la Coppa Italia. Nello stesso anno ha vinto il mondiale, il titolo di capocannoniere della competizione e si è aggiudicato il Pallone d'Oro.


Ma Paolo Rossi ai miei occhi è l'eroe del calcio. È l'eroe di chi crede che si possa essere campioni anche senza avere nulla di apparentemente diverso dagli altri. Perché a quei livelli sono tutti forti, e se tu sei forte, sei normale. Sei come tutti noi, nel nostro quotidiano. Circondato da gente come te. E allora ci sarà sempre qualcuno che tocca la palla meglio di te, che salta di testa meglio di te, che tira in porta meglio di te. A meno che tu, e solo tu, non sappia che nascosta, dentro di te, nel profondo invisibile della tua persona, c'è una qualità che gli altri non vedono.

Potresti, ad esempio, essere più veloce degli altri. Ma non più veloce nella corsa. Più veloce nel pensiero, nell'istinto, nell'atto. La velocità di un sorriso, che appare in un volto sino a quel momento malinconico.


Perché si può essere circondati da tanti come te, ma il gol lo fai tu. Dipende da quello che ti succede intorno, da come ti poni, da dove ti apposti. Da dove ti nascondi ad aspettare quello che gli altri scopriranno e che tu, semplicemente, hai già intuito. E se succederà tutto questo, il gol lo farai tu senza che nemmeno si capisca che hai toccato la palla: sei stato troppo veloce perché gli altri, i campioni, ti vedessero. Ti notassero. Neanche in tv capivamo chi avesse segnato. Lo capivamo dopo, quando lo inquadravano. E al rallenty scoprivamo come avesse fatto.


Paolo Rossi è l'eroe di chi crede nella vita. Quella che c'è, non quella che vorremmo. Ognuno di noi ha un talento. Spesso non lo scopriamo, a volte lo scopriamo ma non lo sappiamo utilizzare. Paolo Rossi univa l'arte di essere normale a quella di sfruttare il talento che si ha. Lui lo ha sviluppato nel calcio, forse solo perché aveva il calcio davanti.


Paolo Rossi è quello che vorremmo essere. Era il migliore, come lo siamo tutti noi.


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Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Dicembre 2020, 12:58

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