Il Palermo batte il Verona 3-2 ed è salvo. Il Carpi vince a Udine ma retrocede

Il Palermo batte il Verona 3-2 ed è salvo. Il Carpi vince a Udine ma retrocede
Palermo-Verona
Salvezza sofferta fino all'ultimo minuto per il Palermo che si deve sudare la vittoria contro il Verona, già retrocesso. Il 3-2 finale è quasi il riassunto di una stagione difficilissima ma a lieto fine. Quasi un miracolo quello realizzato dai rosanero e dall'ultimo dei numerosi tecnici che quest'anno si sono avvicendati sulla panchina rosanero: Davide Ballardini. È proprio l'allenatore, ritornato nel finale della stagione, il maggiore artefice di questa salvezza conquistata all'ultima giornata quando, poco più di un mese fa, tutto sembrava perso. Le reti di Vazquez, Maresca e Gilardino celebrano i tre grandi protagonisti della stagione rosanero, nel bene e nel male.

Partita tesa ma senza grandi emozioni per quasi mezz'ora. Il Palermo ci prova senza scoprirsi. Vazquez e Gilardino tentano di dare fastidio ai difensori veronesi che prendono subito le misure. Il contropiede è l'arma preferita dai rosanero che proprio con una ripartenza vanno in rete al 28'. È il giocatore di maggior talento, Franco Vazquez - ultima partita in rosanero per lui - l'apriscatole del match. L'italo-argentino apre sulla destra per Rispoli, cross immediato intercettato da Gilardino e poi da Hiljemark che serve Vazquez, sinistro chirurgico e vantaggio del Palermo. Barbera in estasi come tutta la panchina dei siciliani che sommerge il goleador.

La festa rischia però di durare poco. Al 30' Pazzini tira da trenta metri, Sorrentino è sorpreso ma lo salva il palo. Al 35' la tensione diventa nervosismo e Morganella reagisce a una trattenuta di Wszolek. Entrambi espulsi da Irrati. Le notizie che arrivano da Udine riscaldano ancora di più l'ambiente: il Carpi vince. Da par suo, il Verona non si tira indietro e coglie un altro palo con Ionita. Grande imbeccata di Pazzini per il moldavo, il suo destro viene deviato da Sorrentino quel tanto che basta a mandarlo sul legno. Il Palermo retrocede e, inevitabilmente, gli ospiti prendono coraggio.

Ai rosanero tremano le gambe, soprattutto dopo l'uscita dagli spogliatoi. Il risultato del Carpi mette pressione agli uomini di Ballardini che in apertura di ripresa subiscono il pareggio. Viviani, lasciato solo, al 4' incrocia il destro e ammutolisce il Barbera. L'incubo della B dura solo due minuti per il Palermo che riesce a riportarsi avanti al 6'. Maresca riesce a intervenire di testa su una rimessa lunga di Rispoli e fa esplodere lo stadio.

Anche Gilardino mette il suo sigillo al 19'. Grande merito va a Cionek che recupera palla in difesa, resiste alla carica dei veronesi e serve Rispoli sul filo del fuorigioco. Il cross è un invito a nozze per il numero 11 rosanero che di testa firma i 3-1. La partita sonnecchia fino al 39' quando Pisano approfitta di una mischia in area e in scivolata mette dentro. Ultimi dieci minuti da brivido per il Barbera che trattiene il fiato fino all'ovazione al 95'. Vazquez, Maresca e Sorrentino salutano, forse per l'ultima volta, il pubblico rosanero.

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Udinese-Carpi
Non bastano i due gol di Verdi e la vittoria raccolta a Udine al Carpi, per conquistare la salvezza.
Il successo casalingo del Palermo con il Verona già retrocesso lo condanna a ritornare nella serie cadetta, seppure a testa alta, dopo aver onorato il campionato fino all'ultimo minuto. L'Udinese chiude la stagione con una sconfitta e si congeda dalle sue tre bandiere: Di Natale, Domizzi e Pasquale. Un addio che Totò suggella con l'ultima rete in bianconero. Il Carpi prova ad aggrapparsi alla speranza salvezza fino all'ultimo, nonostante al 29' del primo tempo sui maxischermi appaia la notizia del vantaggio del Palermo. E dopo un avvio di gara condotto dall'Udinese, seppur a ritmi bassi e in maniera troppo poco incisiva, la squadra di Castori volge a suo favore le sorti dell'incontro. L'episodio chiave arriva al 35'. Il direttore di gara assegna un rigore alla formazione ospite per un contatto in area tra Felipe e Lasagna. Verdi si incarica della battuta dal dischetto e spiazza Karnezis. Appena il tempo di rimettere la palla sul cerchio di centrocampo per riprendere il gioco e l'Udinese si complica ancora di più la vita, colpa dell'espulsione rimediata da Thereau, che si fa cacciare dal direttore di gara per proteste dopo la concessione del penalty. L'Udinese è in confusione e il Carpi ne approfitta per centrare il raddoppio. Lo firma ancora Verdi che raccoglie palla sulla trequarti, dribbla Danilo e scarica alle spalle di Karnezis. Il doppio svantaggio e l'uomo in meno sono un duro colpo da cui l'Udinese fatica a rialzarsi. La ripresa si apre ancora all'insegna del Carpi, trascinato da un ottimo Verdi, nonostante la girandola di speranze e delusioni che li accompagnano con le notizie in arrivo da Palermo, dove il Verona prima pareggia, poi va sotto di altre due reti, nella sfida a distanza per stabilire chi sia destinato a retrocedere nella serie cadetta insieme a Frosinone ed Hellas. È sempre Verdi a portare il Carpi vicino al terzo centro, centrando la traversa della porta difesa da Karnezis, con un sinistro dal limite dell'area, anche quando il risultato in arrivo da Palermo suona come una condanna ormai irrevocabile. Nel finale di gara arriva il momento di capitan Di Natale. Al 33' della ripresa De Canio lo manda in campo al posto di Bruno Fernandes a raccogliere il tributo dei 20 mila sugli spalti, accorsi allo stadio per lui e per le altre due bandiere bianconere arrivate al capolinea della loro avventura friulana, Pasquale e Domizzi. Trascorrono due minuti dal suo ingresso in campo e Di Natale ha l'occasione per congedarsi siglando il gol numero 209 in serie A, trasformando dagli undici metri il rigore fischiato dal direttore di gara per un fallo di Porcari in area su Widmer.

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Ultimo aggiornamento: Domenica 15 Maggio 2016, 23:47

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