Le pagelle di Salernitana-Roma
Salernitana
BELEC
Evita la doppietta a Veretout, ma ne prende quattro
Tappa ogni buco, finché può
L’ex che ce la mette tutta. Ma affonda in un attimo. Limitato
Duella con Perez, di fisico. Ma soccombe.
La Roma attacca meglio dal suo lato. Quindi...
Un leoncino, che morde. Senza fare troppo male.
Lottatore d’esperienza. Quando la Roma passa, sparisce.
Brucia fiato ed esce a inizio ripresa.
Fa la sua figura, ma nulla di che.
Un giocatore di livello superiore. Che sbaglia partita.
Picchia come un medianaccio, ma è un attaccante. Stavolta non sembra.
Il salvatore della patria. Entra a giochi fatti.
Non utile.
Entra ma la squadra è cotta.
Si è fatto prestare il pullman che Mourinho mise davanti alla sua porta a Barcellona nel 2010. Ma a un certo punto viene rimosso. E amen.
Roma
RUI PATRICIO sv
Con gli avversari schierati nella propria metà campo, si può giocare anche senza portiere. Controllore attento e rilassato.
All’inizio non si trova benissimo con Perez, spesso è frenato e sbaglia (non solo lui) i tempi di inserimento. Butta dentro qualche cross banale, va molto meglio nella ripresa, quando c’è qualche spazio in più. Molto più sciolto, poi.
Il corpo a corpo con Bonazzoli è l’unica cosa emozionante che gli capita di vivere. Ha il tempo di presentarsi in area ed è quasi gol. Gestisce bene quelle poche situazioni di pericolo.
Vale il discorso fatto per Mancini, lui l’emozione la vive per il calcione che gli rifila Bonazzoli.
Il suo tiro in porta in avvio ti fa immaginare tutt’altra partita, da subito. Ma ci vuole un po’: nella ripresa, manda un bacio a Pellegrini, che segna e ringrazia. Porta qualità. Costante.
Il pallone scorre lento. Ma il lavoro su e giù per il campo è apprezzabile.
Deve inserirsi e/o portare avanti il pallone in velocità. Ci riesce con un po’ di ritardo e diventa il terminale di un’azione da flipper che in pratica chiude la partita. Terza rete in due gare (e sfiora anche la doppietta). Cannoniere di scorta,.
A volte sbatte contro il muro. Poi, prova da fuori. Sempre con buona volontà, è sempre intraprendente. Nel secondo tempo alza il livello e partecipa alla splendida azione che porta al radoppio e serve la palla ad Abrham per il suo primo gol. Basta e avanza per essere il vice di Zaniolo. Letale.
Parte basso per aprire gli attaccanti, ma le imbucate, in avvio, sono rare e poco efficaci. Si sblocca a inizio ripresa, segnando il vantaggio. Gol bello e strategico. Poi va in crescendo e tutto gli riesce. Da urlo il secondo gol. Applausi. Come dice Mourinho? Firmi subito. Ecco.
Un mezzo tiro, pochi spunti nel primo tempo, soffre, come tutti, le difficoltà della squadra. Splendida - nella ripresa - l’imbucata centrale per Veretout. Ripresa la strada degli assist: lo scorso anno 10, ora è a uno.
Isolato nel primo tempo là davanti, pochi i palloni da gestire. Poi, per regalare un sussulto ai mille tifosi presenti all’Arechi basta quel tocco ad alta velocità per Micki, che inventa poi l’assist per Veretout. Ed ecco infine il gol, il primo italiano, con una saetta dal limite. Basta pali o traverse, basta solo assist.
Pian piano sta tornando. Passetto dopo passetto.
La Roma fatica contro una squadra super abbottonata. Non servono i cambi, basta una strigliata, una parola delle sue. E nella ripresa torna il veleno, la determinazione. Oltre alla vittoria. Quattro su quattro.
Tanti piccoli errori, falli saltati, gialli ritardati. Non benissimo.
Ultimo aggiornamento: Domenica 29 Agosto 2021, 23:19
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