Sono così tante le cose che non vanno che si rischia di perdere il conto. La prima riguarda proprio la grande attesa: perché non è mai scontato che una squadra che ha staccato la spina in campionato ormai da un mese e mezzo, poi sia capace di riattaccarla per le due partite che valgono una stagione. Un’incognita che si accompagna con la condizione palesata dalla squadra. Inutile girarci intorno: diversi titolari che scenderanno in campo giovedì non sono al massimo. Qualcuno con il turnover ha potuto riposare, Mkhitaryan e Veretout al rientro hanno dato dei segnali di risveglio ma sono ancora lontani dalla forma che li ha accompagnati nei primi 3-4 mesi della stagione. Spinazzola e Smalling hanno recuperato in extremis ma i 45 minuti di Cagliari per l’ex Atalanta e i 58 dell’inglese, potrebbero rivelarsi insufficienti per la gara che attende i giallorossi. Il Manchester United dispone infatti di una fisicità che la Roma non possiede in partenza. Figuriamoci se almeno 4 elementi non sono al top. E questo è un fattore da tenere in considerazione nella preparazione del match, anche perché Fonseca - dovendo rinunciare a Mancini - confermerà Cristante tra Smalling e Ibanez. Più qualità ma meno forza negli uno contro uno. Nonostante la presenza dell’ex atalantino, bisognerà evitare ad ogni costo gli errori in avvio d’azione che sono costati ultimamente tanti gol e trasformato la Roma nella dodicesima difesa della serie A (51 reti). E potevano essere anche di più se nei match con il Bologna e l’Atalanta, Pau Lopez e la buona sorte non fossero venuti in soccorso.
FORTINO RED DEVILS
Il percorso (quasi) netto nella fase ad eliminazione diretta (doppio successo con Braga e Shakhtar, una vittoria e un pari con Ajax) fa morale ma non deve illudere.
Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Aprile 2021, 07:30
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