Per me è una lotta importante e in questi venti giorni ho acquisito ancora maggiore maturità». «Io faccio questo lavoro - ha ricordato Koulibaly - già da tempo. Un bel momento è stato un anno fa quando sono andato a parlare del tema in una scuola a Milano, dobbiamo partire dalle scuole a insegnare questi valori. A mio figlio non devo spiegarlo e anche nella sua scuola ho sentito tanto sostegno dai suoi amici bambini, perché per loro è normale pensare che tutti i bambini sono uguali». «Napoli - è una bellissima città e bisogna fare una lotta giusta anche su questo. Quelle persone che fanno certi cori sono poche ma fanno tanto parlare di sé, devono pensarci due volte prima di fare cori di discriminazione». il difensorey, nato a Saint-Dié-des-Vosges, piccolo centro sui monti Vosgi, e cresciuto anche calcisticamente in Francia, ha parlato della differenza tra il suo Paese natale e l'Italia: «In Francia - ha detto - non ho mai avuto problemi sui campi di calcio e nella vita. Sono cresciuto con tanti amici stranieri, turchi, arabi del Nordafrica, francesi, senegalesi, non c'erano mai problemi. Per me la Francia da questo punto di vista è diversa, anche in nazionale ci sono sempre tanti giocatori di colore e non è mai stato un problema. È un Paese che ha tante diversità culturali nella popolazione, sono avanti su questo».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Gennaio 2019, 13:33
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