Higuain, dalla clinica al San Paolo
dopo la rinuncia di Mandzukic

Higuain, dalla clinica al San Paolo dopo la rinuncia di Mandzukic

di Roberto Ventre
Higuain è partito con i bianconeri, Mandzukic invece è rimasto a Torino per problemi muscolari. Un cambio di rotta improvviso con le quotazioni del Pipita che dopo l'allenamento di rifinitura a Vinovo sono salite di colpo anche se l'ultima decisione verrà presa stamattina in ritiro all'hotel Parker's. L'attaccante croato, invece, è finito improvvisamente fuori gioco per un infortunio muscolare al polpaccio, mentre ha preso sempre più corpo la possibilità di vedere in campo dal primo minuto l'argentino operato lunedì per una frattura alla mano sinistra rimediata nell'allenamento di rifinitura di sabato scorso, prima del match di campionato contro il Crotone.

Tutto dipenderà dal dolore alla mano e dalle sensazioni del Pipita: da un punto di vista regolamentare, con una fasciatura appropriata, l'ex azzurro potrà scendere in campo. Ed è questa l'ipotesi più probabile con Higuain centravanti e Dybala e Douglas Costa alle spalle. Se invece l'ex azzurro non ce la dovesse fare, il centravanti diventerebbe Dybala, con Cuadrado (anche lui si è ripreso negli ultimi giorni) e Douglas Costa in appoggio. Resta questo l'unico dubbio visto che Allegri è orientato alla difesa a quattro con Barzagli, Benatia Chiellini e Alex Sandro e al centrocampo a tre con Khedira, Pjanic e Matuidi.

La voglia dell'argentino di non saltare la sfida al San Paolo e il forfait dell'ultima ora di Mandzukic hanno cambiato di colpo lo scenario. L'attacco di Allegri per la partitissima di stasera a Fuorigrotta resta un puzzle comunque da completare in maniera definitiva solo in mattinata con le novità che si sono susseguite durante tutta la settimana. Ma il tassello di Higuain dovrebbe essere comunque inserito nell'undici bianconero che stasera affronterà il Napoli: un ritorno a un anno di distanza dalla doppia sfida della stagione scorsa al San Paolo. Il Pipita fu bersagliato di fischi e insulti: in campionato l'argentino riuscì a mantenere i nervi saldi, mentre in Coppa Italia dopo uno dei suoi due gol esplose di rabbia e puntò l'indice contro il presidente De Laurentiis in tribuna.
 
Stasera l'atmosfera sarà simile: per Higuain solo fischi, l'argentino visto dai tifosi napoletani come traditore sportivo per il suo passaggio alla rivale Juventus. E il Pipita da avversario, oltre ai due gol al San Paolo in Coppa Italia, ne segnò anche due a Torino: uno decisivo nella sfida di campionato, quello del 2-1, e un altro in quella di Coppa Italia vinta 3-1 dalla formazione di Allegri. In totale quattro reti in quattro confronti, un gol a partita.

In appena quattro giorni la situazione è totalmente cambiata: Higuain lunedì mattina era in clinica a Torino per l'operazione alla mano, poi ha rassicurato tutti con un tweet ringraziando tutti coloro che gli erano stati vicini e attaccando gli haters per l'odio manifestato nei suoi confronti. Poi la riabilitazione martedì e il riposo assoluto, il primo allenamento mercoledì evitando però i contrasti e ieri la rifinitura nella quale è stato provato da centravanti a Vinovo: insomma segnali sempre più confortanti giorno dopo giorno anche se resta necessario l'ultimo consulto di stamattina con Allegri e lo staff medico anche per valutare le possibilità di rischio per il suo impiego.

La Juventus infatti dopo la sfida del San Paolo tornerà in campo martedì per la partita decisiva di Champions League contro l'Olympiacos e sabato prossimo contro l'Inter. Quindi, in questa fase non si può correre il rischio di perderlo, anche perché andranno verificate le condizioni di Mandzukic, anche lui ancora in dubbio per le prossime partite, soprattutto quella di Champions League in Grecia. Una settimana importantissima con la Juve, un momento in cui Allegri si trova con gli uomini contati e con l'emergenza piena in attacco (fuorigioco è anche Pjaca): ecco perché Higuain ha dovuto di colpo accelerare il recupero ed è stato inserito tra i convocati con buone possibilità di scendere in campo dal primo minuto nella partita per lui più sentita e che quest'anno più che mai vale lo scudetto.
 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Dicembre 2017, 10:41

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