Paperoni del calcio: Monza e Como mettono dietro i grandi club di serie A

In cima alla classifica stilata da Forbes ci sono i proprietari dei club di provincia

Paperoni del calcio: Monza e Como mettono dietro i grandi club di serie A

di Marco Lobasso

Come cambia il quadro generale dei “paperoni” del calcio italiano. Una volta al vertice c’erano gli italiani, Agnelli, Moratti, Viola, oggi dominano i ricchissimi imprenditori stranieri, anche se allora (gli anni 80) con il Milan e oggi con il piccolo grande Monza c’era e c’è ancora Silvio Berlusconi, con il suo immenso patrimonio e la sua passione per il calcio. Colpisce che in questa speciale classifica stilata da Forbes sui patrimoni dei proprietari dei club di calcio italiani, analizzata da Calcio e Finanza e rilanciata da williamhillnews.it, al comando ci siano “paperoni” non dei top club ma proprietari di squadre di provincia. Il primo di questo specialissimo ranking che comprende i patrimoni “tecnici” dei patron italiani è il poco conosciuto (dalle nostre parti) indonesiano Robert Hartono, con il fratello Michael, proprietario del Como. Sono i fondatori entrambi del marchio di sigarette Djarum, famosissimo in Asia.

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Vantano l’incredibile record di 4 milioni di euro guadagnati al minuto. Come fare a non pensare che il Como, in tempi brevi, tornerà in serie A per diventare squadra di vertice?
Al secondo posto compare, appunto, l’inossidabile Berlusconi con il suo Monza appena promosso in serie A. E’ stato per decenni re con il Milan in Italia, ora vuole diventarlo anche con il piccolo club di provincia e con l’aiuto dell’inseparabile Adriano Galliani. Al di là dei suoi obiettivi nel calcio (la campagna acquisti del Monza vale quella di una squadra che punta almeno all’Europa League), colpisce ancora il suo solido patrimonio miliardario, sottolineato dalla statistica di Forbes; anche se, con onestà, la differenza con il Como degli indonesiani è abissale (45,5 a 7,1 miliardi) e davvero notevole. Al momento, però, le due provinciali sono divise da una categoria, e almeno in questo vince Berlusconi: Monza in A, Como in B. Ma per quanto?
Colpisce ancora che i patrimoni dei grandi club italiani siano nettamente indietro in questa top 10 rispetto ai miliardari di vertice del calcio nostrano.

La Juve di Elkan e di Agnelli è solo ottava; Cardinali con il suo Milan acquistato da pochissimo, addirittura decimo, mentre l’Inter nemmeno compare. 


Infine, una nota positiva anche per la Fiorentina di Rocco Commisso, ben solido terzo, sul podio, con oltre 6 miliardi di patrimonio. E bene anche la nuova Roma di Friedkin, patron silenzioso al quale però piace fare i fatti, visto l’arrivo di Mou lo scorso anno, la vittoria di Conference League a maggio scorso e di Dybala oggi. Al di là dei miliardi di dollari e del loro vero valore, sarà un gran bel campionato.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Luglio 2022, 07:19

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