Mondiali 2022, guerra Leghe-Fifa. I club non vogliono concedere i giocatori alle nazionali: la quarantena impedirebbe di schierarli. L'approfondimento

Mondiali 2022, guerra Leghe-Fifa. I club non vogliono concedere i giocatori alle nazionali: la quarantena impedirebbe di schierarli. L'approfondimento

di Niccolò Dainelli

Al Mondiale di Qatar 2022 manca poco più di un anno, ma le polemiche che lo accompagnano sono sempre più grandi. Dopo la disputa scoppiata tra i club di tutto il mondo per la decisione di svolgerlo in inverno (dal 22 novembre al 18 dicembre), adesso a far discutere sono le gare di qualificazione in giro per il mondo, anche in Paesi ad alto rischio per il covid che costringerebbero i giocatori a effettuare la quarantena al loro ritorno, non potendo quindi essere schierati nelle partite successive alla sosta delle nazionali 

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Tutto è partito da Liverpool, sponda Reds. Il Liverpool non ha voluto concedere a Salah di prendere parte alle due partite di qualificazione ai Mondiali con il suo Egitto. Da lì tutti i club inglesi e poi quelli spagnoli si sono uniti alla crociata dei Reds. Ora anche la Lega Serie A si è schierata dalla parte dei club italiani dichiarando che sosterrà tutte le squadre che impediranno la partenza dei propri giocatori impegnati in Paesi, al cui rientro in Italia, sia previsto l'isolamento fiduciario in ottemperanza alle disposizioni di legge vigenti in materia di Covid-19.

Alla scelta della Premier, dunque, si è subito accodata la Liga spagnola e adesso anche la Serie A. I tre campionati con più rilevanza mediatica ed economica del Pianeta. Ma Gianni Infantino, presidente della Fifa, non intende stare fermo, e ha lanciato un appello rivolgendosi anche a Downing Street, prima di passare ad azioni più forti. Un braccio di ferro duro che potrebbe creare non pochi problemi al Mondiale dei petroldollari in Qatar.

La Serie A ha appena diramato un comunicato ufficiale in cui si schiera dalla parte dei club che non possono privarsi di giocatori di prima fascia a causa delle restrizioni anti covid. Queste le parole della Lega: «La Lega Nazionale Professionisti Serie A comunica che, in occasione della finestra Fifa di settembre 2021, sosterrà in ogni sede la decisione delle proprie squadre di non rilasciare i calciatori convocati dalle rappresentative 
nazionali per giocare in Paesi, al cui rientro in Italia, sia previsto l'isolamento fiduciario in ottemperanza alle disposizioni di legge vigenti in materia di coronavirus».

Infantino, però, non è dello stesso avviso. «Il rilascio dei giocatori nelle prossime finestre internazionali è una questione di grande urgenza e importanza - ha dichiarato il presidente Fifa -. Sono grato per il sostegno e la cooperazione di molti protagonisti in questo periodo difficile. Chiedo una dimostrazione di solidarietà da parte di ogni associazione membro Fifa, di ogni Lega e di ogni club, per fare ciò che è giusto e corretto. Molti dei migliori giocatori del mondo competono nei campionati di Inghilterra e Spagna e Italia, e crediamo che questi Paesi condividano anche la responsabilità di preservare e proteggere l'integrità sportiva delle competizioni in tutto il mondo».

Infine ha stuzzicato l'Inghilterra, da dove tutto è partito con Salah, facendo riferimento alla fase finale di Euro 2020, nel quale si erano aggirate le difficoltà covid, con esenzioni ad hoc, per non vedersi sottrarre le partite. «Sulla questione delle restrizioni di quarantena in Inghilterra, per i giocatori che tornano dai Paesi della lista rossa, ho scritto al primo ministro Boris Johnson e ho chiesto il sostegno necessario, in particolare, in modo che i giocatori non siano privati della possibilità di rappresentare i loro Paesi nelle partite di qualificazione per la Coppa del Mondo, che è uno dei massimi onori per un calciatore professionista. Ho suggerito un approccio simile a quello adottato dal governo britannico per le fasi finali di Euro 2020 per le prossime partite internazionali».

Il braccio di ferro è appena iniziato, ma la sosta per le nazionali si avvicina e il fronte di leghe e club sembra unito e coeso per far sì che i giocatori non partano. Una battaglia di trincea che si preannuncia sanguinosa, con la Fifa che dovrà dimostrare di essere più forte dei suoi membri. Vedremo chi la spunterà.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Agosto 2021, 08:10

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