Moggi promuove la Juve: "Scudetto meritato.
Pogba per 100 milioni? Ecco cosa farei io..."

Moggi promuove la Juve: "Scudetto meritato. Pogba per 100 milioni? Ecco cosa farei io..."
«I 5 scudetti consecutivi della Juventus sono strameritati perché è la società più organizzata». Luciano Moggi promuove a pieni voti la 'Vecchia Signora' e all'Adnkronos spiega i motivi dietro all'ennesimo successo della formazione bianconera. «Questo titolo è dettato da un mix di fattori, c'è sicuramente un predominio della Juve dettato da una squadra formata nella maniera migliore rispetto alle altre».

«Si è trattato di una prova di classe che ha per protagonisti giocatori come Pogba, Morata, Buffon, Chiellini, Barzagli, Bonucci e Marchisio che costituiscono una ossatura di qualità», conclude l'ex dirigente bianconero. «Vendere Pogba? Dipende dalle offerte, se fosse vero, e non lo è, che offrono cento milioni per il francese ci sarebbe da portarglielo incartato. Ovviamente prima di fare questo occorrerebbe trovare un sostituto: prima di vendere bisogna comprare». 

CON SPALLETTI ROMA POTEVA VINCERE LO SCUDETTO «I giallorossi se avessero cambiato allenatore prima avrebbero potuto anche vincere il campionato. Per la lotta al secondo posto dico Napoli», dice Luciano Moggi, sulla stagione della squadra capitolina e sulla corsa al secondo posto che vale l'accesso diretto alla prossima Champions League. «Con Garcia sono andati avanti per forza d'inerzia e i risultati sono stati quelli che sono stati -spiega Moggi all'Adnkronos-. Spalletti ha inanellato risultati importanti. La vittoria dell'Olimpico rimette in gioco la Roma per la corsa al secondo posto. Non sarà una lotta semplice, anche se la Roma ha il vantaggio degli scontri diretti secondo me potrebbe prevalere il Napoli, poi nel calcio esiste l'imponderabile».

"TOTTI? COLPA DELLA SOCIETÀ" «La vicenda Totti? È tutta colpa della società, certe cose non dovrebbero succedere. Il club ha il potere di dire 'o si fa così o non si fà e questo non lo ha fatto mai mettendo in difficoltà Spalletti nei confronti di Totti», afferma Moggi parlando della vicenda legata al numero 10 giallorosso. «Il capitano è un campione, non c'è dubbio, ma la carta d'identità recita 39 anni. C'è un problema di reattività e forza fisica ed è giusto che l'allenatore utilizzi in piccole dosi il giocatore anche nell'interesse del giocatore stesso -prosegue l'ex dirigente sportivo-. Ovviamente trattandosi di un campione come Totti c'è difficoltà, l'importante è che l'allenatore non si diverta perché metterlo in campo per 4 minuti significa utilizzarlo come fosse un giocatore del settore giovanile: o viene impiegato per 25-30 minuti oppure lo si tiene in panchina, non negli ultimi 4 minuti di gioco quando la partita è compromessa».

«Si dà il caso che Totti in quei 4 minuti abbia ribaltato il risultato della partita (3-2 col Torino ndr) e che a Bergamo sia riuscito a far pareggiare una gara che la squadra non avrebbe mai pareggiato, ed ecco la difficoltà in cui è incorso l'allenatore.
Spalletti sta facendo la cosa giusta: il giocatore è un campione, lo deve utilizzare quando gli altri sono stanchi. Col Napoli -conclude Moggi- Totti ha fatto quel passaggio nel gol pennellando una palla a Pjanic che altri non avrebbero saputo fare, però è un giocatore che va utilizzato così perché non ha più la reattività che aveva un tempo».


 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Aprile 2016, 15:07

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