Milan, bufera dopo il pari col Torino:
anche Inzaghi sotto accusa
di Luca Uccello
Fu scelto un figlioccio del presidente Silvio, poi si decise di cambiare rotta. Inutile parlare ancora del passato, criticare Galliani che in fondo è costretto da qualche stagione a fare miracoli senza averne la disponibilità economica. Il problema è aver dato fiducia a chi non voleva l'olandese e appoggiava già il nuovo corso con Filippo Inzaghi allenatore una stagione fa. Una scelta voluta principalmente da Galliani, stile Allegri, poco ingombrante.
E così i vari Bonera, Abate, De Sciglio, El Shaarawy (giusto per citare le principali delusioni) sono stati rilanciati come la fortuna del Milan. Per Inzaghi, non per i tifosi che dopo la figuraccia col Sassuolo, seguita da quella col Torino sono arrabbiati con l'allenatore di oggi (su twitter impazza l'hashtag #Inzaghivattene) e pensano che forse si è deciso di allontanare con troppa fretta e ragione Clarence (sui social tornato di moda lo #IostoconSeedorf).
Insomma nonostante l'affetto dimostrato con i fatti del presidente Berlusconi che ha riscoperto Milanello e le sempre buone parole di Galliani, Inzaghi vive una situazione difficile, complicata, ora sembra anche all'interno dello spogliatoio che ora mostra crepe. La fiducia incondizionata di inizio stagione pare ai titoli di coda. I numeri sono impietosi: nelle ultime 11 partite, i rossoneri hanno vinto due sole volte (contro Udinese e Napoli) e perso contro Genoa, Palermo e Sassuolo.
Crescono i malumori, risaltano gli errori di mercato nonostante l'arrivo di Cerci. Si pensava di aver risolto tutto cacciando la “mela marcia” Clarence. L'unico a salvarsi sembra Diego Lopez. Almeno lui. Per il resto è tutto un rebus, un Milan che deve ancora scoprire il reale valore di Alessio e sperare che sia ancora quello in maglia granata. Per il resto a Pippo sono venuti anche i primi capelli bianchi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Gennaio 2015, 15:36
© RIPRODUZIONE RISERVATA