La sfida con il Porto è decisiva. Non solo stasera, ma anche al ritorno. Centottanta minuti per capire se il Milan merita di andare avanti, se può sognare già in grande. Stefano Pioli dopo due sconfitte vuole vincere: «Quello con il Porto è un altro step per tornare grandi, perché la strada è ancora lunga». Una Champions League che finora non ha dato i risultati sperati contro Liverpool e Atletico Madrid, un cammino molto diverso dal campionato. «Sfideremo un avversario solido e compatto, con giocatori tecnici e veloci spiega il tecnico rossonero in conferenza stampa a Milanello, prima di partire per il Portogallo -. Il Porto è abituato a giocare la Champions, è una squadra di alto livello, ma abbiamo approfittato della sosta per studiarlo bene e speriamo che la nostra strategia risulti quella giusta».
Una squadra con meno stelle rispetto a quella di Klopp e Simeone ma comunque da temere. «Se devo indicare una stella, scelgo Luis Diaz, mi ha impressionato tanto». Anche il Milan continua a stupire in campionato e Sergio Conceicao non si fida: «In campionato non ha perso e ha giocato già contro squadre quotate come Juventus, Atalanta, Lazio. È una squadra fortissima, poteva vincere sia contro il Liverpool sia contro l'Atletico Madrid. Non credo che le assenze possano stravolgere la sua dinamica di gioco».
Una sfida aperta da affrontare alla maniera del Milan, dove i rossoneri devono restare concentrati a tutti i costi «perché ogni errore in Champions lo si paga caro».
A Oporto mancheranno Theo Hernandez e Brahim Diaz (entrambi positivi al coronavirus), Rebic (problema alla caviglia) oltre a Maignan e Castillejo, Conti e Pellegri esclusi dalla lista Champions.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Ottobre 2021, 08:43
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