Milan, Paolo Maldini: «Non ci accontentiamo di aver vinto uno scudetto». E con Rafael Leao...

Milan, Paolo Maldini: «Non ci accontentiamo di aver vinto uno scudetto». E con Rafael Leao...

di Luca Uccello

Paolo Maldini è un vincente. Lo è stato da giocatore del Milan. Lo vuole diventare anche da dirigente del Milan. Stessa squadra, stessi colori, sempre lo stesso obiettivo. Da Dubai, dove la squadra di Stefano Pioli sta lavorando al caldo per ritrovare forza e motivazioni per il nuovo anno, Paolo chiude l'anno con una sua cartolina. Quella più importante dell'anno 2022:

«La vittoria dello Scudetto, quindi la partita giocata a Sassuolo ha chiuso un triennio partito nel 2019 con un progetto ben preciso, che non prevedeva la vittoria dello Scudetto ma prevedeva il tornare ad essere competitivi. Direi che quella è l’immagine che ho impressa nella mente. Naturalmente stiamo parlando del Milan e non possiamo accontentarci di aver vinto uno Scudetto, dobbiamo essere un pochino più ambiziosi».

Vietato accontentarsi e per questo fin da inizio anno, da Salerno, il Milan deve tornare in campo con l'unico obiettivo di vincere.

«Possiamo essere e dobbiamo essere protagonisti nelle quattro competizioni che ci rimangono, perché poco alla volta saranno mesi molto intensi, dovremo affrontare queste competizioni da Milan, e il Milan deve comunque puntare a vincere. Sappiamo che la Champions League è l’obiettivo più importante ma anche il più difficile da raggiungere, ma intanto facciamo passo per passo. È vero che arriverà a febbraio ma la partita con il Tottenham dirà tanto su quello che potrà essere il nostro cammino in Champions League».

Milano, poi Dubai, poi ancora a Milano.

Senza mai passare dal Qatar. Ma per sentire Rafael Leao basta il telefono:  «L'ho sentito al telefono. Ho sentito solamente lui... Poi dopo ci rivedremo qua quando sarà l’ora di rivederci».

Il Mondiale dei rossoneri? «Rafa ha fatto comunque la sua parte, due gol in un Mondiale non sono poca cosa. Ha giocato purtroppo poco, credo che per lui sia stata comunque un’esperienza bella e di alto livello. Per quanto riguarda Olivier e Theo sono stati protagonisti sin dall’inizio, l’hanno dimostrato. Devo dire che c’è dell’orgoglio da parte nostra nel vederli titolari avendo raggiunto la finale di un Mondiale».

E a proposito di Theo Hernandez: Theo: «Spesso si danno meriti a delle persone ma il merito grande è suo. Lui ha fatto un inizio di carriera folgorante, poi si era un pochino perso. Poi ha deciso di venire al Milan, rinunciando anche a tante cose che prevedeva il suo contratto, si è rimesso in gioco e ha ritrovato uno slancio che un giocatore con le sue caratteristiche deve avere, perché è un giocatore che secondo me può e deve ancora migliorare tanto. Alla sua maniera è unico».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Dicembre 2022, 19:58

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