Parla lo "Squalo", Joe Jordan: «Milan, non sottovalutare il Bodoe e tieniti stretto Ibrahimovic»

Parla lo "Squalo", Joe Jordan: «Milan, non sottovalutare il Bodoe e tieniti stretto Ibrahimovic»

di Fabrizio Ponciroli
Joe Jordan è una vecchia conoscenza del calcio italiano. L’ex attaccante, classe 1951, ha indossato le casacche di Milan (dal 1981 al 1983) e, per una stagione, quella dell’Hellas Verona (1984). Leggenda scozzese (ha giocato e segnato in tre edizioni del Mondiale), era soprannominato Lo Squalo per quegli incisivi persi, parole sue, “…in uno scontro di gioco avvenuto quando avevo 18 anni e giocavo nel Leeds”. Non ha dimenticato la Serie A e la città di Milano, dove vive la figlia.

La Serie A è appena ripartita. Chi pensa sia la favorita?
«La Juventus ha vinto gli ultimi nove campionati, quindi non si può non considerarla favorita per vincere ancora. Comunque, spero ci siano delle sorprese. Magari anche il Milan che seguo sempre con grande affetto».

Milan che si affida, ancora una volta, a Ibrahimovic. Scelta giusta?
«Ibrahimovic è un giocatore di grandissima esperienza. E’ un leader, un uomo al quale gli altri giocatori guardano con rispetto. Lui ha vinto tutto e quindi sa come si fa. Questo è molto importante per il resto della squadra che lo prende ad esempio».

Qualche maligno dice che sia Ibrahimovic il vero allenatore e non Pioli…
«No, Ibrahimovic è l’uomo in campo, quello che si fa sentire durante le partite. Pioli è l’unico allenatore. Tuttavia, è importante avere, anche per Pioli, un giocatore come Ibrahimovic. Ti aiuta molto nel lavoro quotidiano e in partita».

Milan che oggi affronta il Bodo-Glimt per continuare la sua corsa in Europa League. Che rischi hanno queste partite?
«Il Milan, per non avere problemi, deve scendere in campo con lo stesso approccio avuto in Irlanda (contro lo Shamrock, ndr). L’abilità del Milan è ovviamente superiore ma, in questo tipo di gare, è l’approccio a fare la differenza. Il Bodo-Glimt manca da questi palcoscenici da tanti anni, farà di tutto per compiere l’impresa. Per questo Il Milan dovrà avere il giusto approccio e la stessa intensità fisica dei norvegesi».

Sorpreso dalla scelta della Juventus di affidarsi al giovane Pirlo?
«Assolutamente no. Mi ricorda un po’ la scelta fatta dal Chelsea con Lampard. Come Pirlo, Lampard ha fatto la storia del Chelsea e, quindi, è molto rispettato dai giocatori che sanno perfettamente quella che è la sua carriera ai Blues. Lo stesso discorso lo si può fare per Pirlo che, con la Juventus, ha vinto molto e, di conseguenza, viene ascoltato dai giocatori».

Per la corsa allo Scudetto, si parla molto dell’Inter di Conte…
«L’Inter è una squadra di grandi giocatori. Bisogna vedere come si integreranno i nuovi ma l’Inter è una squadra davvero molto forte. Lo si è visto anche lo scorso anno quando è andata vicina a dar fastidio alla Juventus. Conte sa il fatto suo. Ma io spero in un colpaccio del Milan». 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Settembre 2020, 15:22

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