Da quando la indossa Olivier Giroud la maledizione della maglia numero 9 del Milan non c’è più. È sparita. Lo dicono i numeri, tutte le reti messe a segno a San Siro e in trasferta. In questa stagione, con un Mondiale da poter giocare da protagonista, ne ha già realizzato otto. Quattro in campionato, altrettante in Champions League. E gli assist sono cinque. Numeri da vero campione che anche Zlatan Ibrahimovic celebra in Francia attraverso Canal+ mandando così un messaggio a Didier Deschamps: «Se Giroud merita il Mondiale? Sì, è un vincente e una persona seria. Non è uno che farà mai 40 gol all’anno, ma porta quel qualcosa alla squadra che altri non fanno. Non è egocentrico, gioca per tutti. Quando è arrivato ha dato una grande mano alla squadra e fatto grandi cose».
Per lui parla anche lo scudetto. Il Milan vince, ci proverà ancora. Ci proverà grazie a monsieur Oliviero. Un altro insaziabile vecchietto della banda di Pioli. Un altro che di smettere non ci pensa proprio. E perché dovrebbe proprio ora? Con Maldini e Massara si sta parlando di un altro anno di rinnovo. Stesse cifre, stessa voglia di non fermarsi ancora.
E così dopo il triplice fischio finale, lo svedese, inquadrato dalle telecamere di Prime Video, a muso duro si è rivolto a qualcuno lì vicino dicendogli chiaramente: «Non andare in giro a dire che io non gioco. Non devi parlare! Se non l’hai sentito da me non devi parlare!». Questo è Ibra. Ovvero il campione che il Milan si gode anche da tifoso. Curiosità sullo Spezia che torna a San Siro quasi un anno (era il 17 gennaio 2022) dopo il clamoroso errore dell’arbitro Serra che ha negato la vittoria alla squadra di Pioli. Vittoria che è poi arriva al 96’ per lo Spezia. Oggi però è tutto diverso. È diverso il Milan e soprattutto la squadra di Luca Gotti che fin qui ha realizzato zero punti lontano dal Picco. Ha segnato zero reti subendone invece 13.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Novembre 2022, 19:24
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