Milan-Carpi 0-0: nessuna emozione e solo fischi

Milan-Carpi 0-0: nessuna emozione e solo fischi
Zero a zero. Il Milan è riuscito a sfilare appena un punticino al Carpi
di Fabrizio Castori (0-0) e ha ridotto dunque soltanto a sei lunghezze
il ritardo rispetto alla Fiorentina, quinta della classifica. Hanno
deluso, i rossoneri. E neppure poco. Del resto il debutto di Cristian
Brocchi
da allenatore a San Siro sarà ricordato nei secoli giusto con
uno sbadiglio: perché, va detto con chiarezza, la partita ha più
immalinconito che annoiato. Brutta? Un supplizio calcistico. Rade le
occasioni, ad essere franchi, infimi i ritmi, invisibili le idee. Una
tristezza del pallone. Anzi, a ben vedere, è stato addirittura il Carpi,
17esimo della Serie A, a produrre qualche occasione vagamente
pericolosa. Per dirne una, al 90’ si è rivelato prodigioso Donnarumma,
che ha sventato un tiro arcuato di Crimi. Ed è naturale allora che, in
coda alla serata, il pubblico del Giuseppe Meazza si sia lasciato andare
a un’ondata di fischi che ha travolto la squadra di Brocchi. Occorrerà
del tempo, questo è logico.

Inutile tentare di raccontare lo strisciare della sfida, segnata solo e
unicamente dal grigiore tattico. Allineandosi evidentemente ai voleri
presidenziali, Brocchi ha declinato un 4-3-1-2 trascinato da Bacca e da
Balotelli, supportati da Boateng. Sul versante opposto, ecco invece
Mbakogu e Lollo, piazzati a trainare il 3-5-2 del Carpi. In particolare,
guardando ai milanisti, Montolivo si è assopito presto, mentre Boateng
non è piaciuto neppure a Brocchi, che d’altronde lo ha esentato dopo
un’ora di gioco. A Bacca è mancato lo spunto ed è uscito, furente, al
70’: Brocchi avrà un nodo di più da sciogliere. Di Balotelli viceversa
poco si può annotare, se non che abbia offerto l’ennesima prestazione
anonima, imbevuta di sciatteria e di indolenza, e per fortuna del Milan
l’ammonito Mario salterà la gara di lunedì pomeriggio con il Verona per
squalifica. Intraprendente e agile, José Mauri, se non altro, ha
impensierito i difensori emiliani.

A testimoniare però l’inquietante disorientamento di Brocchi hanno
provveduto anche due intuizioni: così, nel finale, i tifosi rossoneri
hanno ammirato il giovane Locatelli, 18 anni, subentrare a Poli; e Alex
essere accuratamente sistemato nel cuore dell’area. Ma, attenzione, non
al centro della propria area, come di consueto: bensì al fianco di
Balotelli, davanti al portiere del Carpi, Belec. E, forse, non è
irragionevole dedurre che a un club del blasone del Milan servano uomini
differenti. In campo e in panchina.



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Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Aprile 2016, 23:09

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