Milan, Brocchi si presenta: "Darò il 110%".
Galliani: "Se va male, torna alla Primavera"

Milan, ecco Brocchi. Galliani: "Se va male, torna alla primavera"
«La cosa più importante è il bene del Milan. Se non dovesse andare bene avrò l'umiltà di riconoscerlo. Non ho paura e so quello che posso fare. Con questo non voglio dire che sono sicuro che il Milan vincerà 7 partite su 7 sono certo che darò il 110%». Sono le prime parole da allenatore del Milan di Cristian Brocchi. «Voglio proseguire la cultura del lavoro che questo gruppo ha perché ha fatto un ottimo percorso da questo punto di vista -aggiunge il tecnico rossonero in conferenza stampa- Ho avuto modo più volte di vederli all'opera e ho sempre visto calciatori che avevano voglia di lavorare e di questo va dato atto a Sinisa Mihajlovic e al suo staff».

«C'è la voglia di portare quella che è stata la mia metodologia e il mio modo di allenare che è diverso da quello proposto da altri allenatori». Brocchi lavorerà su due moduli: «Nel mio percorso ho usato il 4-3-1-2 e il 4-3-3. A me piace giocare con una difesa a 4 e un centrocampo a 3 e nel tridente offensivo mi è sempre piaciuto giocare con alternative diverse. In squadra ci sono giocatori che possono adattarsi bene a questi due moduli».

Brocchi fissa gli obiettivi per questo finale di stagione e sottolinea come il livello della squadra sia buono: «C'è da conquistare un posto in Europa che è di fondamentale importanza. Non si può pensare subito alla finale di Coppa Italia ma bisogna preparare al massimo le partite che ci saranno prima. Per me questa squadra ha dei buoni valori e l'ho detto anche ai giocatori. La cosa che cercherò più di fare è quello di dare la consapevolezza a ogni singolo giocatore di essere più forte di quanto si sentono in questo momento. Non per colpa di Sinisa ma per un discorso personale, alcuni non hanno reso come avrebbero potuto fin qui».

L'ex allenatore della Primavera rossonera spiega anche come è nato il feeling con il presidente Silvio Berlusconi. «Non sono mai stato io ad andare a pubblicizzarmi. Penso che il presidente abbia seguito il Milan a tutti i livelli, nonostante i molteplici impegni, e il fatto che si sia parlato bene del mio gioco in questi anni, probabilmente l'ha incuriosito e ha iniziato a prendere informazioni. Sicuramente avrà avuto relazioni importanti e da lì è nata questa considerazione».

Infine Brocchi individua in Carlo Ancelotti e Cesare Prandelli i modelli ai quali si ispira: «Nella mia carriera ho avuto la fortuna di essere stato allenato da ottimi allenatori. Per caratteristiche diverse quelli che mi hanno dato di più sono stati Prandelli e Ancelotti. Per diverse motivazioni mi hanno lasciato dentro qualcosa che mi ritrovo adesso da allenatore e che mi aiuterà e mi ha aiutato».

SU BALOTELLI «Allenare Balotelli mi stimola e affascina. La speranza è che la squadra riesca a mettere nelle condizioni ideali il singolo e Balotelli è uno di questi». Il neo tecnico del Milan, Cristian Brocchi, si esprime così sull'attaccante rossonero Mario Balotelli. «È un giocatore che mi piace molto -aggiunge Brocchi nella sua conferenza stampa di presentazione- e se dovesse riuscire a giocare come ha giocato contro la Juve ma io penso possa fare di più, allora sarà sicuramente importante per la squadra». «All'interno della squadra in tanti si giocano la riconferma. Non mi riferisco solo a Mario. Ho visto negli occhi di Mario e di altri ragazzi la voglia di fare un finale di stagione di un certo livello», conclude Brocchi.

SINISA, UN SIGNORE «Ho avuto un rapporto veramente forte con Sinisa, mi sono sentito anche ieri con lui. È stato un signore come è sempre stato». Lo ha detto il neo tecnico del Milan, Cristian Brocchi, in merito al suo predecessore sulla panchina rossonera. «Non è nella mia volontà eliminare dalla testa dei giocatori il rapporto che c'era con lui, ma logicamente da ieri devo per forza creare un legame forte anche io con tutti i componenti della rosa che mi porti ad ottenere qualcosa di bello e importante», aggiunge Brocchi nel corso della sua conferenza stampa di presentazione da allenatore del Milan. 


GALLIANI: DECISIONE CONDIVISA  «È stato un passaggio sul quale ci siamo confrontati io e il presidente Berlusconi, ognuno dice la sua e alla fine arriviamo ad una decisione comune». Lo ha detto l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, in merito alla scelta di affidare la panchina rossonera a Cristian Brocchi.

«La società è una sola, andiamo tutti dalla stessa parte, con il presidente c'è dialettica, ma quando prendiamo una decisione è condivisa -sottolinea Galliani durante la conferenza stampa di presentazione di Brocchi-. Abbiamo identificato in Brocchi la persona giusta per dare una scossa e migliorare il gioco della squadra. Mihajlovic ha fatto un buon lavoro, siamo sesti in campionato e siamo in finale di Coppa Italia, ma abbiamo pensato che ora servisse qualcosa di diverso».

"AL MILAN NESSUN CAOS" «Tutti ci auguriamo che Brocchi sia l'allenatore del Milan anche l'anno prossimo, altrimenti tornerà alla Primavera. Rimarrà nei quadri del Milan». «Noi non abbiamo contattato nessun altro allenatore. Speravamo di arrivare alla fine della stagione con Mihajlovic. Nessun allenatore può dire di essere stato contattato dal Milan - ha chiarito Galliani in conferenza stampa al fianco di Brocchi -. È stato valutato l'ultimo periodo, dalla sconfitta con il Sassuolo in poi, e si è arivati a questa decisione. Dispiace che non ci sia il consenso, ma chi gestisce la società ha il dovere, più che il diritto di prendere decisioni: siamo convinti che questa decisione non popolarissima possa fare bene al Milan». Al Milan «non c'è nessun caos».

DIPENDE DAL GIOCO  La conferma di Cristian Brocchi sulla panchina del Milan a fine stagione, più che dai risultati, dipenderà dalla qualità del gioco. «Credo che il gioco sia determinante», ha chiarito l'ad Adriano Galliani, sottolineando che «il Milan ha una grande tradizione di gioco. Sento il presidente quasi tutti i giorni da 30 anni, ed è innervosito quando si gioca male, non quando si perde. Ricordo - ha continuato - dopo uno 0-0 col Celta Vigo una delle più grandi sfuriate presidenziale perché Ancelotti aveva giocato senza punte. Il gioco per la nostra società è un fattore determinante ed è il motivo per cui siamo qui a presentare Brocchi. La stella polare è il gioco, ed è il tramite per arrivare ai risultati».

MIO FUTURO? DIPENDO DA FININVEST «I manager vengono nominati dagli azionisti, per quanto mi riguarda mi sento benissimo e in forma, ma sceglie la proprietà.
Quindi non rispondo». Così l'ad del Milan Adriano Galliani ha risposto a chi gli domandava del proprio futuro. «Faccio il mio lavoro, con l'impegno e la determinazione di sempre - ha chiarito durante la conferenza stampa di presentazione di Cristian Brocchi -. Alla Apple, la società che più capitalizza, sono gli azionisti che decidono gli amministratori delegati. Da Tim Cook in giù, siamo tutti nelle mani degli azionisti. Il mio futuro, come da 30 anni a questa parte, è nelle mani di Fininvest». «La trattativa con i cinesi? Che ci sia o meno, è fatta a un livello più alto, non riguarda chi gestisce il Milan ma la proprietà. Col presidente Berlusconi - ha aggiunto l'ad - parliamo assolutamente di cose del Milan». 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Aprile 2016, 16:01

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