Messi fa impazzire il mondo: la sua punizione vola a 90,99 km/h

Messi fa impazzire il mondo: la sua punizione vola a 90,99 km/h

di Benedetto Saccà
Imbarazzante. Anzi, no. Im-ba-raz-zan-te. Davanti agli occhi di 98.299 privilegiati, ieri sera, Leo Messi ha incantato – una volta di più – il mondo nel delirio del Camp Nou. Ha regalato lo stupore di giocate divine, ha inaugurato spazi e geometrie agli umani sconosciute, gli è venuto facile giocare in un altro tempo, in un altro spazio, in un’altra dimensione. E, soprattutto, ha firmato due capolavori contro il Liverpool nella semifinale di Champions: prima ha creduto nella generosità di una respinta della traversa e ha appoggiato il pallone in rete da due metri; e poi su punizione ha scaraventato di sinistro un terra-aria che ha infilato esatto l’incrocio alla destra di Alisson, meravigliando pure gli indifferenti e gli increduli. 

Per capirsi, Messi ha tirato in porta da 27 metri e 41 centimetri, imprimendo al pallone una velocità (media) di 90,99 chilometri l’ora. Ci sono punizioni che alla PlayStation vengono meno bene... Increduli davanti alla Storia che accadeva, i giocatori del Liverpool non hanno capito bene che cosa stesse succedendo, ma hanno intuito subito che non lo avrebbero dimenticato mai. «Il mio gol su punizione? Sì, è stato spettacolare, ma sono stato fortunato a trovare l’angolo», ha sussurrato Leo con una certa modestia. Vincere il sesto Pallone d’ora, ora, non sarà solo un’ambizione.



Come sempre, i numeri non parlano ma dicono molto. E i numeri di Messi non annoiano nessuno (tranne Cristiano Ronaldo, probabilmente). Dunque. Leo ieri si è arrampicato fino a quota 600 gol (seicento) in blaugrana, completando l’opera d’arte in appena 683 partite e sfrecciando al ritmo di quasi 0,88 gol per gara. Tanto per avere un’idea, Ronaldo ha raggiunto le 600 reti in carriera nell’arco di 801 sfide. Non basta. Perché, allo spettacolo di gol, Messi ha abbinato pure 233 assist vincenti. Per cui, largheggiando un poco sulle cifre, si può dedurre che in 683 partite Messi ha saputo porre la propria firma sull’enormità di 833 gol. Da non crederci. Senza dimenticare una ricorrenza particolare: giusto il 1° maggio del 2005 l’argentino indovinava la prima rete con i colori del Barça. Da allora, e per 14 anni tondi, è fluito un viaggio pazzesco che si è snodato lungo un mare di prodigi ed è culminato ieri con il 600esimo.

Balotelli divide su Instagram: «Messi-Ronaldo, non c'è paragone»

Vale la pena di ricordare solo alcuni dei record stabiliti da Leo. Bisogna mettersi comodi. È il calciatore ad aver fatto più gol (91) in un anno solare (2012); il calciatore ad aver fatto più gol (50) nella Liga in un’unica stagione (2011-2012); uno dei due, con Cristiano, ad aver segnato più triplette (8) in Champions; il calciatore ad aver realizzato più triplette (10) in una stagione (2011-2012); l’unico ad aver segnato cinque reti in una partita della fase a eliminazione di Champions; il calciatore che ha segnato più gol (112) con lo stesso club in Champions; l’unico a esser andato a segno per 19 partite consecutive in un campionato europeo; l’unico ad aver segnato almeno 40 reti per 10 stagioni consecutive. Basta così? È pure il calciatore ad aver vinto più partite nella Liga (337) e quello che ha realizzato più reti in uno dei principali campionati europei (417). I trofei, meglio sorvolare.

Entusiastici i titoli della stampa spagnola, questa mattina. «Gigante, genio, diabolico, è il padre del calcio». Quanto valga un giocatore simile, anzi, unico – e la parola «giocatore» ormai abbraccia un significato troppo povero per lui – ecco, quanto valga è impossibile da immaginarlo. Racconta, oggi, Vicente del Bosque, l’ex ct della Spagna. «Le provammo tutte per farlo giocare per la Spagna. Quando Leo arrivò a Barcellona provammo a convincerlo, ma disse di no perché è troppo legato all’Argentina». Il Barcellona, adesso, ha tutta l’intenzione di proporre a Leo un rinnovo del contratto a vita. Di giocatori capaci di riscrivere la storia di un club – e del gusto estetico del calcio – non se ne trovano poi molti in secoli di sport.
Benedetto Saccà
 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Maggio 2019, 18:32

© RIPRODUZIONE RISERVATA