Lazio, la rinascita di Mauri
ispirata da Totti "falso nueve"

Lazio, la rinascita di Mauri ispirata da Totti "falso nueve"

di Alberto Abbate
ROMA - una sua invenzione, questo il retroscena: Mauri ha chiesto a Reja di giocare pi vicino alla porta. Un'idea nata e coltivata negli ultimi giorni dell'abbandono, della squalifica. Ha visto Totti in tv e ha pensato: «Anch'io voglio chiudere così la mia carriera». L'infortunio di Klose e l'emergenza hanno tramutato il sogno in realtà. Altro che “falso nueve”, da capitano vero sta trascinando la Lazio in Europa. Voleva chiudere per il rinnovo già a febbraio, se lo conquisterà sul campo. A suon di giocate decisive. Undici partite, Stefano è rientrato e firmato 3 gol e 2 assist. Senza dimenticare il rigore procurato a Livorno e quello (non concesso, chissà come sarebbe finita) col Genoa. Ci sono i suoi scarpini nella qualificazione che - speriamo - verrà.



RECORD

Non solo Candreva, c'è pure Mauri dei record. La sua media gol è la più alta da quando veste la maglia della Lazio. Mica l'altro ieri, parliamo di ben 8 campionati e mezzo: nel 2011/12, guarda caso con Reja, aveva uno score di una rete ogni 299 minuti. Adesso ha una media di un gol ogni 199 minuti. Meglio dell'ispirazione, meglio di Totti per capirci, a segno ogni 210 minuti (7 gol, due rigori, in 23 gare). Con sei mesi in meno nelle gambe e nei numeri, Mauri ha già raggiunto se stesso: l'anno scorso aveva raccolto lo stesso bottino attuale, ma in 26 partite. In un undici, da febbraio, ha totalizzato gli stessi centri d'Hernanes in 17 partite. «Sarà Stefano il sostituto», ripeteva Reja serafico, all'indomani dell'addio del Profeta. Nessuno gli credeva, i numeri gli danno ragione.



RINNOVO

Suggeritore e finalizzatore, Mauri si sdoppia e vince. Annulla la Klose-dipendenza: sette gol biancocelesti nelle ultime quattro giornate. Stefano “falso nueve” c'ha sempre messo lo zampino: l'invenzione per il 2-0 di Lulic contro la Samp; l'assist ancora per il bosniaco col Napoli; la rete in faccia a Meggiorini col Toro e il lancio per il rigore di Keita; la volée col Livorno e il penalty conquistato per chiudere il match. Un aprile da incorniciare, insomma. Con tanto di rinnovo? A 34 anni, dopo un lungo stop, sta dimostrando di meritarselo. Mauri pensa di convincere Lotito a breve, si troverà un compromesso.

Il brianzolo chiedeva un biennale a 1,8 milioni a stagione (forte delle offerte dall'estero). A tavolino bisognerà limare le pretese, c'è la volontà di tutte le parti.



RINASCITA

«Giù le mani da Mauri», gridavano la Lazio e i laziali. Stefano non dimentica. Ha trasformato la rabbia in energia. Il carcere l'ha forgiato, il fango lo ha ringiovanito. Ha risucchiato il veleno di quella che ritiene un'«ingiustizia» sportiva e l'ha sputato in porta. Non è stato facile ritrovare il ritmo-gara, adesso però Stefano balla, corre. Anche se in realtà ieri rimaneva a riposo: «Solo a scopo precauzionale - giura il dottor Salvatori - perché, dopo Livorno, aveva avuto un piccolo risentimento». Già oggi si riaggregherà al gruppo, Reja lo aspetta ancora lì davanti. Serve Mauri nove... Punti per l'Europa.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Maggio 2014, 09:50