«Fascisti e violenti»: la Francia vieta la trasferta a Marsiglia ai tifosi della Lazio

«Fascisti e violenti»: la Francia vieta la trasferta a Marsiglia ai tifosi della Lazio. La dura replica di Lotito

Il Ministro degli Interni francese Gerald Darmanin ha firmato un'ordinanza con cui vieta ai tifosi della Lazio di recarsi a Marsiglia per la partita contro l'Olympique di giovedì, valida per la fase a gironi dell'Europa League. La decisione, ha spiegato il ministro, è dovuta al «comportamento violento di alcuni suoi sostenitori».

Oltretutto a Marsiglia ci sono già stati incidenti, con 32 feriti (quasi tutti poliziotti) e 5 arresti, il 30 settembre scorso in occasione della sfida con il Galatasaray e si vuole evitare il rischio che certi fatti si ripetano, visti i rapporti non idilliaci fra le tifoserie laziale e dell'OM.

«Ai tifosi della Lazio è proibito recarsi a Marsiglia, sia a titolo individuale che in gruppo, e con ogni mezzo - è scritto nell'ordinanza -. A loro sarà vietato l'ingresso in ogni punto di frontiera francese, stradale, portuale, ferroviario e aeroportuale e anche (per chi già fosse in Francia ndr) nell'area metropolitana di Marsiglia». Tutto ciò, secondo il ministero «a causa del comportamento violento di certi gruppi di tifosi della Lazio, che regolarmente creano problemi nei centri cittadini e nei dintorni degli stadi dove si gioca».

LA DURISSIMA REPLICA DI LOTITO

Il club di Claudio Lotito si scaglia contro «le ingiustificabili motivazioni» con cui il ministero dell'Interno francese ha disposto l'ordinanza firmata dal ministro Gerald Darmanin, in cui si fa riferimento al «comportamento violento di certi gruppi di tifosi della Lazio» e a «l'abitudine» di alcuni supporters biancocelesti di «intonare canti fascisti e di fare il saluto nazista». Poco dopo l'annuncio dalla Francia, la Lazio ha pubblicato sul suo sito una nota durissima in cui si fa appello anche alla «diplomazia» italiana per una «inaccettabile offesa gratuita a tutta la tifoseria biancoceleste ed alla Società stessa - si legge - che ha sempre combattuto con azioni concrete i comportamenti violenti ed ogni tipo di discriminazione, dentro e fuori gli stadi». In attesa di «un chiarimento da parte delle istituzioni francesi ed una presa di posizione netta della nostra diplomazia verso espressioni di qualunquismo che dovrebbero indignare tutti gli italiani», la Lazio sottolinea nella nota che «ha sempre posto in essere iniziative tese a promuovere i principi valoriali dello sport ed il superamento di tutti gli steccati di carattere sociale, culturale, economico, etnico e religioso come è stato ampiamente riconosciuto anche ai massimi livelli istituzionali», ricordando come peraltro «la violenza negli stadi è un fenomeno purtroppo ancora diffuso e preoccupante, a partire da quanto è accaduto recentemente proprio al Velodrome di Marsiglia».

Il riferimento è all'ultimo di una serie di episodi di tensione, quello che aveva visto preso di mira il calciatore del Psg Neymar costretto a battere un corner con la protezione degli scudi della gendarmeria per non essere colpito dal ripetuto lancio di oggetti al suo indirizzo. Per non parlare dei 32 feriti (quasi tutti poliziotti) e 5 arresti, del 30 settembre scorso in occasione della sfida europea con il Galatasaray. L'obiettivo del governo transalpino è evitare il rischio che certi fatti si ripetano, visti i rapporti non idilliaci fra le tifoserie laziale e dell'OM. Una decisione quindi «in linea con quanto già deciso dalle Autorità italiane nella partita d'andata», precisa la Lazio, che così conclude: «A stupire sono piuttosto le modalità di applicazione dell'ordinanza su scala nazionale e le sue ingiustificabili motivazioni».

FRANCHINO (ULTRAS LAZIO), 'DARE DEL FASCISTA A TIFOSI GIUSTIFICA CHIUSURA FRONTIERE'

«Probabilmente la chiusura di Marsiglia ai tifosi della Lazio è dovuta più agli scontri che ci sono stati nel 2018, che non ad altro. È risaputo che l'Interpol si mobilita per due tifoserie in Europa, il Feyenoord e la Lazio, e la cosa da ultras può anche inorgoglirmi. Trovo assurdo, invece, che si ribadisca sempre il fatto di essere o meno fascista, ormai un aggettivo più che una ideologia. Un'etichetta che va di moda, un modo per giustificare, sotto il vessillo del 'politicamente correttò, provvedimenti diversamente criticabili come, appunto, la chiusura di frontiere e autostrade a dei tifosi». Franco Costantino, capo ultras della Lazio meglio noto come Franchino, commenta così all'Adnkronos la decisione di Marsiglia di chiudere gli accessi alla città ai supportes biancocelesti perché «fascisti e violenti». «Mi stupisco che non ne abbiano parlato al G20 - ironizza - Chissà magari la prossima volta».

Viene poi citata «l'abitudine» di alcuni supporter biancocelesti di «intonare canti fascisti e di fare il saluto nazista». Viene poi ricordato che nell'ultima occasione in cui il Marsiglia ha ospitato la Lazio, il 25 ottobre del 2018, «quattro persone vennero accoltellate la sera prima del match, in scontri che coinvolsero quasi 200 persone» e che anche nel giorno della partita ci furono incidenti fra le due tifoserie. Va anche ricordato che in occasione della sfida di andata (0-0) del 21 ottobre scorso ai tifosi del Marsiglia era stata vietata la trasferta a Roma.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Novembre 2021, 19:35

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