
Un episodio che, per i biancocelesti, incise sul risultato finale scatenando un mare di polemiche. Un gruppo di undici tifosi laziali sembra avere preso in parola il proprio tecnico. «È stato leso il nostro diritto al tifo», dicono e per questo hanno citato davanti al giudice di pace civile il direttore di gara, Piero Giacomelli, e dell'addetto al Var, l'assistente al video dell'arbitro introdotto quest'anno nel campionato di serie A, Marco Di Bello. Il ragionamento dei supporter della Lazio, rappresentati in giudizio dagli avvocati Flaviano Sanzari e Stefano Previti, è semplice: la non corretta applicazione del regolamento e del protocollo Var, può configurare una responsabilità professionale a carico dei direttori di gara, tale da giustificare una richiesta risarcitoria.
Un comportamento che avrebbe inciso, a detta dei ricorrenti, sul risultato finale della partita. Per i due avvocati il giudice dovrà quindi stabilire se la condotta degli arbitri sia tale da potere «giustificare una richiesta di risarcimento avanzata dai tifosi per i danni di natura non patrimoniale subiti, rappresentati dalla lesione del diritto di poter vivere la propria passione sportiva al riparo da condotte connotate da inaccettabili profili di colpa».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Marzo 2018, 19:55
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