Lazio con il Qatar ferma al palo, ma Pedro è tornato: Mancano i gol, eppure Sarri è soddisfatto

Immobile sbaglia un rigore, due grandi parate bloccano lo spagnolo

Lazio con il Qatar ferma al palo, ma Pedro è tornato: Mancano i gol, eppure Sarri è soddisfatto

di Alberto Abbate

Lo spettacolo è rimandato, stavolta anche il gol. Contro il Qatar (campione d'Asia nel 2019) finisce zero a zero, ma Sarri è comunque soddisfatto, prima del ritorno a Formello. Dopo la strigliata di mercoledì scorso per la batosta subita dal Genoa per 1-4, ecco i complimenti del tecnico nello spogliatoio. Non conta il risultato perché la Lazio mostra un'altra solidità e tutt'altro atteggiamento nell'ultimo giorno a Salisburgo. C'è grinta, dedizione, voglia di provarci sino all'ultimo. Innanzitutto davanti c'è di nuovo Pedro, che cancella l'ansia per il vecchio polpaccio malandato, come regalo di compleanno. Uno che ha appena compiuto 35 anni, e scorazza in quel modo, non può che essere per tutti un esempio. Ibernatelo.

Lazio, Sarri invoca il riscatto: ora chiudete la porta

Aveva concluso il ritiro di Auronzo ai box, tremava per un indurimento, balla come se nulla fosse mai successo. Con questo galoppo su tutto il fronte offensivo, contagia i compagni, che finalmente corrono e palleggiano meglio, nonostante i carichi di lavoro. Paradossalmente, Immobile sembra il più imballato e, dopo il Dekani, scaraventa un altro rigore sul palo. Poi, in uscita, ci pensa Yousof a fermarlo. Non solo. Il portiere, che poco prima era franato su Felipe Anderson procurando la chance per Ciro dal dischetto, si trasforma e para tutto: prima una semi-rovesciata, poi un tiro a giro di Pedro. I tifosi sui social ironizzano: «Abbiamo trovato il vice per la porta, se non il primo». In realtà, stavolta Luis Maximiano se non in un'uscita maldestra a freddo è molto più attento. Anche perché la difesa resta più alta e non corre nessun rischio, in particolare con un Gila (in tandem con Romagnoli dall'inizio) veloce, reattivo e tignoso.

Cataldi e Basic a centrocampo sono perfetti e regalano alle punte filtranti e quattro palle gol. Soprattutto Danilo sembra ispirato e concentrato sul riscatto.

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CALO
Al Sak 1914, il Qatar viene schiacciato e messo all'angolo. Per un tempo bene la pressione della Lazio. Mancano le rifiniture, ma s'intravede il gioco di Sarri, che non abbassa la guardia in nessun momento. Non appena i reparti si sfilacciano, c'è il suo urlo: «Siamo lontani, compriamo meglio». Stavolta però il tecnico è sicuramente meno preoccupato. Ha qualcosa in più da analizzare nel secondo tempo. Milinkovic cala ed è macchinoso. Luis Alberto, forse offeso perché escluso dall'undici iniziale, entra al piccolo trotto e mogio. Nel finale calcia alle stelle, è l'unico guizzo. Matias Vecino domani farà le visite mediche nella capitale, così rischia di avere facilmente il posto da titolare a centrocampo. Marcos Antonio vuole prenderselo pian piano: il playmaker, subentrato a inizio ripresa, conferma i suoi ottimi piedi ma, come Casale dietro, ha ancora bisogno di rodaggio. Tutti i cambiamenti necessitano di tempo, figuriamoci per un brasiliano che viene dal campionato ucraino, nonostante l'esperienza della Champions. Sarri tuttavia non è allarmato nemmeno dalla mancanza del gol. Cancellieri da centravanti continua a muoversi bene, a dare il fritto con le sponde perché lì davanti il Qatar concede poco spazio. Certo, l'allenatore accetterebbe volentieri un altro vice-Immobile dal mercato, ma ha fissato con Lotito ben altre priorità in questo momento. Per esempio, a sinistra, Marusic non va meglio di Hysaj perché continua a non essere un terzino di ruolo. Le reti nascono anche dalle sgroppate sulla fascia e dai cross.
 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Agosto 2022, 08:17

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