Lazio, il responsabile medico Pulcini: «Se è stato violato protocollo, pronto a dimettermi»
di Alberto Abbate
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E poi: "Finché si tratta di raccomandazioni o proposte, ho il diritto di dire ciò che penso. I giocatori sono lavoratori e come tali sono soggetti alla tutela del datore di lavoro, se sono responsabile in toto di quel che succede, non è che se uno si prende il Covid-19 mi può denunciare perché è colpa mia. In egual modo, non posso obbligare una persona, che non ha nulla, alla quarantena, quale sarebbe il motivo? Mi possono denunciare perché limito la libertà, da professionista mi pongo questo problema. E' ovvio che se c'è una legge mi attengo a quella, non sono un oligarchico. Il rispetto della professionalità è sacro, se consideriamo ogni figura del settore come un bellissimo mosaico, ognuno sta al posto suo ed è un quadro perfetto. Ieri non c'ero, avevo altro da fare, siamo quattro medici e come direttore sanitario non vado spesso come gli altri a vedere, sebbene sappia sempre ciò che accade e mi assicurano che vengono rispettate le leggi. Se quel che è stato fatto è fuori legge, faccio mea culpa da parte mia e di tutti. Sono felice della task force di controllo, è importante venga fatto, vuol dire essere tutelati. Ripartenza? E' un pretesto per dire di no. Non è una disfida la mia, ho fatto i complimenti al CTS sulla responsabilità civile e penale. Lo vedo come un messaggio positivo, l'unica cosa che mi permettevo di contestare, per dire la mia come medico, è fare i tamponi ma stare attenti perché i reagenti servono alla popolazione. Poi dicono di isolare tutti se c'è un positivo, allora sono responsabile o irresponsabile? La mia è una richiesta di chiarimento".
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Maggio 2020, 16:17
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