Lazio-Milan, De Angelis: «I biancocelesti per vincere devono fare un'impresa: è la partita più difficile»

"All'Olimpico stasera arriva un Milan con il dente avvelenato per la Supercoppa"

Lazio-Milan, De Angelis: «I biancocelesti per vincere devono fare un'impresa: è la partita più difficile»

di Daniele Molteni

Guido De Angelis, giornalista, conduttore radiofonico e televisivo, telecronista, conoscitore come pochi delle vicende biancocelesti, che Lazio-Milan si aspetta?
«Stasera arriva all’Olimpico un Milan con il dente avvelenato l’uscita dalla Coppa Italia e sopratutto per il derby perso malamente in Supercoppa. Per la Lazio battere i rossoneri sarebbe un’impresa. Per me questa è la partita più difficile»


Per Tare la rosa è da Champions, per Sarri arrivare tra le prime quattro sarebbe miracoloso. Lei con chi sta?
«Nella vita tutto è possibile. La Lazio, come rosa, non è proprio da Champions, ma tra le prime quattro potrebbe arrivarci, specie se qualche grande cade, come è successo alla Juve con la penalizzazione. Poi ci sono anche la Coppa Italia e la Conference League. E’ un calendario impegnativo e bisogna fare un percorso netto per entrare nella coppa europea più importante. Con Tare o con Sarri? Io sto dalla parte della logica, non bastano 12-13 giocatori di primo livello. Bisogna aiutare Sarri».


Luis Alberto è un giocatore ritrovato?
«Credo che abbia capito cosa vuole Sarri. Lui la parte offensiva la fa sempre bene, però bisogna correre per 90’, senza palla è necessario sacrificarsi. Se continua a seguire quello che gli dice l’allenatoreLuis Alberto potrà far cambiare marcia alla sua carriera. Come è successo per Felipe Anderson». 


Milinkovic invece è da ritrovare?
«Per Sarri è fisicamente indietro.

Sembrerà strano per uno che ha giocato anche la coppa del mondo ma è così, leggermente sotto tono. Anche se, non dimentichiamolo, il suo livello medio è sempre molto alto. Lui ha cambiato la Lazio, tornerà quello dell’anno scorso».


Cosa deve fare la Lazio in questo mercato invernale?
«Tutti noi aspettiamo un attaccante. Non c’è squadra in Italia che non ne abbia due, solo noi ne abbiamo uno. Ciro Immobile non può rovinarsi la carriera per questo».


Si riuscirà, un giorno, a giocare una partita importante come quella di stasera in uno stadio della Lazio?
«I tifosi della Lazio sognano il Flaminio da 45/50mila posti. Il Comune deve aiutare Lotito, devono andare a braccetto per fare sì che il club più vecchio di Roma abbia uno stadio tutto suo».


In Italia la questione stadi è quanto mai delicata. Anche Milan e Inter hanno i loro problemi sull’argomento. E la Premier, anche in questo e forse proprio per questo, è avanti anni luce.
«In Inghilterra, ma non solo, ogni club ha il suo stadio che i tifosi vivono ogni giorno, non due domeniche al mese. In Italia ci sono stadi vecchi e orrendi che non aiutano le casse del club e il senso di appartenenza della gente che li frequenta».


Il suo Lazio-Milan del cuore?
«La Lazio di Tommaso Maestrelli e Giorgio Chinaglia che batte per 2-1 il Milan di Nereo Rocco e Gianni Rivera. All’Olimpico era strapieno: 90mila spettatori. Uno spettacolo che mai dimenticherò». 


Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Gennaio 2023, 08:13

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