Europa League, Sarri contro il Midtjylland vuole calare il tris: «Più umiltà»

Il tecnico da quando guida i biancocelesti non ha mai vinto 3 gare di fila

Sarri contro il Midtjylland vuole calare il tris: «Più umiltà»

di Alberto Abbate

dal nostro inviato
HERNING Forza tre. Stavolta Sarri ci vuole riuscire. Dal suo sbarco alla Lazio, non ha mai centrato tre vittorie consecutive: «E infatti la nostra continuità sinora è di quattro giorni, l'esame dunque prosegue». Dopo il Feyenoord e il Verona, la trasferta in casa del Midtjylland per confermare la maturazione e provare a sigillare il gruppo F di Europa League. Oltretutto in Coppa, nella storia del club capitolino, solo due volte sono arrivati due successi di seguito nel girone: nella stagione 2000/2001 con Eriksson e un doppio 3-0 (a Shakhtar e Sparta Praga) in Champions e nel 2017/18 con Simone Inzaghi (3-2 al Vitesse ad Arnhem e 2-0 contro lo Zulte Waregem). Insomma, anche in questo caso non c'è due senza tre, parola del Comandante: «In Europa serve umiltà. Noi italiani siamo sempre convinti di essere i più forti, ma purtroppo non è così da tanti anni. E ora giochiamo contro una buona squadra, che ha pareggiato a Bergamo l'anno scorso contro l'Atalanta, e quest'anno ha perso i playoff Champions con il Benfica. Io venni qui con il Napoli, ma è rimasto solo Sisto di quella formazione».

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ROSA E AMBIZIONE
Lo ricordano tutti in Danimarca, il paragone ritorna: «La mia Lazio è diversa, palleggia meno e va in profondità, ma vuole comunque dominare la partita. E spero possa diventare forte come quella squadra azzurra, magari con qualche trofeo in più in bacheca». La strada è tracciata, il turnover biancoceleste sta diventando una forza: «Con tutti questi impegni ravvicinati, più le Nazionali, sta diventando una questione di sopravvivenza.

L'alternanza va fatta, e solo chi sta bene gioca». Diverso è il discorso in porta. Sarri si fida solo di Provedel, ma Maximiano spera sempre in un'altra chance, dopo il terribile debutto in Serie A: «Faremo a sorteggio nell'ultima rifinitura scherza il tecnico ma la scelta sinora è dipesa dal non voler cambiare l'80% della difesa». Con Lazzari stirato, toccheranno gli straordinari a Hysaj in Danimarca e poi a Cremona, dove la Lazio volerà domani sera subito dopo la partita. Gila, Romagnoli e Marusic (ma Radu scalpita) completeranno la retroguardia. Bis per Vecino, capocannoniere di Coppa con una doppietta, insieme a Cataldi e Luis Alberto in mediana: «Mi dicono tutti che quest'anno la scelta del mister è più facile perché la rosa è più ampia. In Europa le squadre attaccano - chiosa l'ex nerazzurro - ed è più semplice giocare per noi rispetto a formazioni che marcano a uomo come il Verona. Il campionato rimane comunque una nostra priorità».


DEBUTTO
Non è partito Zaccagni, fermo per un risentimento: aggregato il 2006 Saná Fernandes al suo posto. Davanti straordinari per Immobile e Felipe Anderson. Cancellieri assapora il debutto dal 1' perché Pedro è sì recuperato, ma non ancora al meglio: «L'ho allenato nelle giovanili assicura però l'allenatore del Midtjylland, Capellas - e ho detto subito a Guardiola che carriera avrebbe fatto. È un giocatore fantastico come tutti quelli che escono dal Barcellona e quelli che ha in mano Sarri alla Lazio. Come Immobile, Felipe Anderson e Luis Alberto. Non so perché in Spagna Luis Enrique continui a non convocarlo». È appena tornato Mago, l'MCH Arena è sold out (sui 10mila spettatori, ci sono 200 laziali al seguito) per un altro spettacolo. Dopo la sosta si tornerà all'Olimpico: da oggi alle 16 riapre la campagna abbonamenti sino a venerdì prossimo a mezzogiorno. Sugli spalti sarà superato il record (28.731) dell'era Lotito, per la felicità di Sarri e Vecino: «Questo amore che sentiamo intorno, ci fa avere più senso di appartenenza. Ed è bello».
 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Settembre 2022, 10:19

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