Lazio, Luiz Felipe ritrova il Milan con la Nazionale all'orizzonte. Ma il rinnovo resta congelato

Lazio, Luiz Felipe ritrova il Milan con la Nazionale all'orizzonte. Ma il rinnovo resta congelato

di Valerio Marcangeli

La difesa da record della Lazio anche stasera contro il Milan sarà guidata da Luiz Felipe. L’italo-brasiliano sarà il timoniere di un reparto tornato ai fasti di Reja e Pioli con 4 clean sheet consecutivi. I dettami tattici di Sarri cominciano a entrare nella testa dei difensori che nonostante l’assenza di un leader come Acerbi (stamani in Paideia per gli accertamenti al flessore) hanno invertito un trend di quasi due gol a partita (1,9). A fare le veci del Leone ci ha pensato Luiz Felipe, diventato il vero direttore d’orchestra del reparto arretrato.

Luiz Felipe e quell'esordio in Serie A proprio contro il Milan

La Lazio si giocherà l’accesso alla semifinale con il numero 3 regolarmente sul centrodestra della retroguardia. Quella contro il Milan non è mai una partita come le altre per lui. L’esordio in Serie A di Luiz Felipe fu proprio contro i rossoneri, ma all’Olimpico. Era il 10 settembre 2017 e la straripante Lazio di Inzaghi asfaltò l’allora squadra di Montella 4-1 con una tripletta di Immobile e un gol di Luis Alberto. L’italo-brasiliano subentrò all’80’ per far rifiatare Radu e dopo una prima parte di stagione vissuta in panchina chiuse da titolare quell’anno in cui i biancocelesti persero l’ingresso in Champions League all’ultima giornata contro l’Inter di Spalletti. Dal 2018 quindi il classe ’97 si è preso le chiavi della retroguardia biancoceleste, ma non sono mancati i momenti bui.

L’italo-brasiliano è stato spesso costretto a saltare delle gare per problemi muscolari, ma il vero incubo è corrisposto alla stagione 2020/21. Prima ancora di iniziare il campionato la Lazio giocò in amichevole col Frosinone (12 settembre 2020). All’8’ Luiz Felipe fu subito costretto ad uscire a causa di uno sconsiderato intervento di Kastanos sulla sua caviglia destra. Il difensore non lo sapeva ancora, ma per lui sarebbe iniziata una tortura. I mesi successivi furono un continuo saliscendi tra partite in campo e altre che fu costretto a saltare per il forte dolore.

La terapia conservativa non sembrò dare i suoi frutti. Così il 22 gennaio dopo il derby con la Roma vinto 3-0 e l’ennesima sostituzione forzata la Lazio e il calciatore stesso decisero di procedere con l’operazione a Monaco di Baviera.

Luiz Felipe sogna la Nazionale di Mancini, mentre la Lazio attende novità per il rinnovo

Alla scelta dell’operazione fece seguito anche quella di rinunciare alle Olimpiadi col Brasile u23 e a posteriori si può dire che Luiz Felipe azzeccò tutto. Non partendo con i verdeoro il classe ’95 ha recuperato al meglio dall’infortunio e si è aggregato fin da subito agli ordini di Sarri. Lavorando dalla genesi del nuovo corso con il Comandante l'italo-brasiliano si è inconsciamente preso le chiavi del reparto arretrato ritrovando una forma fisica quasi mai vista in passato. Superato il giro di boa Luiz Felipe è sempre più un leader per lo scacchiere di Sarri, è sceso in campo in 28 gare su 31 e la sua continuità di rendimento è finita anche sotto gli occhi del ct Mancini. Quest’ultimo lo ha convocato per lo stage di fine gennaio a Coverciano che ha certificato la metamorfosi di Luiz Felipe da verdeoro ad azzurro a tutti gli effetti, stavolta senza ripensamenti.

Stasera il commissario tecnico sarà a San Siro e tra gli osservati speciali oltre a Zaccagni ci sarà proprio il classe ’95 che da inizio febbraio è libero di accordarsi con qualsiasi squadra. La Lazio infatti rischia di perdere uno dei suoi gioielli a parametro zero e non sarebbe la prima volta. I rapporti col suo entourage sono sempre stati buoni, ma al momento la situazione è delicata. Dall’estero comincia a crearsi la fila per il difensore (Betis, Valencia e Zenit San Pietroburgo) mentre per ora piovono smentite sull’Inter. Non mancherebbe molto per la fumata bianca visto che ballano circa 400mila euro tra domanda e offerta (1,7 e 2,1), ma situazioni come queste vanno sbrogliate subito per evitare colpi di scena. La Lazio lo sa, eppure persevera.

 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Febbraio 2022, 14:20

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