Lazio, Inzaghi: «Bello parlare di sfida scudetto, ma non sarà decisiva»

Lazio, Inzaghi: «Bello parlare di sfida scudetto, ma non sarà decisiva»
«Fa un bel effetto parlare di match scudetto. Una partita scudetto perché la classifica dice questo, affronteremo un avversario forte e determinato. Ci stiamo preparando al meglio, abbiamo l'allenamento di oggi, risolverò qualche dubbio. Una bella partita davanti ai nostri tifosi».

Quanto vale?
Importante, ma non decisiva. Poi ne mancheranno 14, daranno tanti punti. Vincere però darebbe una grandissima spinta in più.

La Lazio ha il vantaggio di non essere partita per vincere lo scudetto?
Sappiamo bene da dove siamo partiti, da dove arriviamo, abbiamo meritato questa posizione. Abbiamo fatto tantissime partite, giochiamo un ottimo calcio. Non abbiamo l'ossessione di questa posizione, sappiamo quello che era il nostro obiettivo.

Conte ha parlato di Lazio e Inter due outsider?
La Juve è davanti a tutti da tanti anni per programmazione, investimenti e idee, è stata la prima a fare lo stadio di proprietà. Stanno meritando. Quest'anno ha trovato Inter e Lazio che cercheranno di crearle qualche problema.

Sulle polemiche arbitrali?
Penso che la Lazio si stia meritando tutto sul campo. La Lazio non ha più parlato di arbitri, è uscita quest'anno dall'Europa League per un rigore non dato contro il Celtic, era sacrosanto sul tiro di Immobile. Siamo usciti a Napoli dove ci sastrebbe recriminare per ore. Parliamo del presente, della classifica e della partita di domani. Due anni fa sappiamo come abbiamo perso la Champions. 

Cosa ha in più la Lazio rispetto alle altre?
Dobbiamo partire Juve, Inter, Roma e Milan, sulla carta come fatturati e tutto dovrebbero essere davanti. Ma il calcio è diverso, la carta val poco e i pronostici vengono ribaltati. Vogliamo rimanere in alto più tempo possibi.e. Noi con il lavoro del ds presidente, e tifosi ci stanno trascinando, qualcosa di meraviglioso. Punto di partenza e non di arrivo.

Che sapore vivere questa partita da allenatore?
Le sensazioni sono diverse, ora ho tantissime preoccupazioni in più. Da giovane e da calciatore hai meno pensieri. La stiamo preparando bene, domani la differenza la faranno le motivazioni. 

Il challenge per il Var?
Io ora lascerei tutto com'è. Si è faticato, anche personalmente, eravamo abituati a un altro calcio. La Var in alcune situazioni oggettive ha aiutato, su un fuorigioco di 3 metri non si può perdere uno scudetto o retrocedere. Credo che ora sia giusto rimanere così.

Ti manca lo scudetto da allenatore? Per il resto hai vinto tutti i trofei già conquistati da calciatore...
Mi piacerebbe, a parte lo scudetto mancherebbe anche la Supercoppa Europea, sarebbe un altro step. Sono orgoglioso dei miei ragazzi, ci stanno dando soddisfazioni. A noi e ai tifosi. La partita di domenica, in un momento particolare con assenze, l'abbiamo vinta con la forza del gruppo. Festeggiare sotto il settore ospiti ci rimarrà dentro. 

Quanto ti inorgoglisce aver riempito lo stadio?
Un motivo di grande orgoglio, l'ho detto più volte. Tornando indietro, pensando a 4 anni fa, da Lazio-Empoli sono cambiate tante cose. Un merito da condividere con tutti, i ragazzi, lo staff tecnico, la società e i nostri tifosi. Sono sempre al nostro fianco, ci danno quel qualcosa di più.

Cosa cambiato rispetto a San Siro?
Sarà una partita da giocare con lucidità, ci saranno tanti momenti in cui dovremo fare le scelte giuste. Affrontiamo una squadra organizzata, con un grande allenatore, campioni in campo. Sappiamo cosa dobbiamo fare nelle due fasi. 

Come si limita Lukaku?
Dovremo essere molto attenti e intensi nel non possesso. Il loro obiettivo è far arrivare la palla ai loro attaccanti, Lukaku e Martinez. Dovremo essere bravi in pressione, per far sì che gliene arrivino il meno possibile. 

A che punto è Jony? 
L'avete visto anche domenica, sta crescendo, è diverso rispetto a 4 mesi fa. Ha messo dentro tante nozioni, è intelligente e applicato, si è inserito bene. Ogni giorno cerca di capire sempre di più del suo ruolo. Mancherà Lulic, abbiamo Lukaku che non ha però minutaggio nelle gambe. Se continua ad allenarsi così può darci una mano a gara in corso. 

Che rapporto con Conte? C'è qualche affinità con lui?
Ci conosciamo, c'è stima reciproca. Ha vinto subito in Italia, è stato bravissimo. Ha vinto anche in Inghilterra, il suo calcio è conosciuto, dà organizzazione e motivazioni alla sua squadra.
Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Febbraio 2020, 14:39

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