Lazio, de Vrij negli uffici antidoping: spiegazioni per un vizio procedurale
di Valerio Cassetta
I test antidoping, infatti, basandosi sull’analisi delle urine, necessitano di alcuni requisiti, primo fra tutti la quantità di liquido. Se l’atleta, reduce da una prestazione, non riesce a fare pipì al primo tentativo, dovrà ripetere l’operazione, aspettando il tempo necessario. Insomma, solo un vizio burocratico-procedurale e nulla di più.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Marzo 2018, 16:08
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