Lazio. Lotito dà la scossa, discorso al tecnico e alla squadra: «Siamo da Champions»

Lazio. Lotito dà la scossa, discorso al tecnico e alla squadra: «Siamo da Champions»

di Alberto Abbate - Emiliano Bernardini

E’ tornato in anticipo da Cortina (sabato) e domenica ha visto la partita della Lazio a Villa San Sebastiano. Dopo il brutto pari di Genova, ieri mattina, come anticipato da Il Messaggero, il presidente era già a Formello ad aspettare Inzaghi e la squadra. Ci ha pensato lui a dare la scossa. Obiettivo risolvere i problemi di “testa”. Nessuna furia, ma un richiamo collettivo al senso di responsabilità e appartenenza: «Questa rosa è stata costruita per la Champions. Ricordatevi quali sono i nostri obiettivi perché sinora non avete dimostrato quanto valete e lo voglio vedere subito contro la Fiorentina». Un discorso fermo al gruppo e un confronto pacato con Inzaghi, insieme all’appuntamento definitivo per mettere la firma sul rinnovo fra qualche ora. Pure un mini-vertice con Tare per capire quale sarà sul mercato la prossima mossa. Poi Lotito in fretta e furia è corso a Salerno per la partita. Squadra avvisata mezza salvata. Ora sì che la Lazio si “fascia” la testa prima di rompersela. Deve innanzitutto ovviare ai problemi sugli esterni emersi anche a Genova. Un 3-5-2 consolidato non può continuare a spingere senza terzini che riescano a mettere cross e passaggi precisi in area. Sotto processo finisce Lazzari definitivamente: corre, corre, ma spesso a vuoto. Viene sovrastato sempre fisicamente, sbaglia un passaggio clamoroso per Caicedo in contropiede. E’ fumoso e sta diventando una costante. Sono poi i numeri a parlare: appena 2 gol e 5 assist in 56 presenze da quando veste la maglia biancoceleste. Nelle intenzioni, la Lazio avrebbe dovuto alternare Manuel e Marusic su quella fascia a seconda delle partite, ma il montenegrino ormai viene utilizzato a sinistra quasi sempre. Per carità, Adam si sta impegnando, è migliorato col mancino e s’è visto col Napoli nel traversone per il gol d’Immobile. Ma per trovare altri suoi due assist bisogna tornare addirittura all’esordio in campionato di Cagliari a settembre. 
LE SCELTE
Torna il vecchio cruccio dell’eredità di Lulic, mai risolto. Non perché Tare non c’abbia provato, ma perché ogni piano negli anni è fallito. Con Durmisi e Jony per restare al più recente passato. Con Fares al momento, ancora ai box per lo stiramento al polpaccio. Per questo alla fine si spera sempre nel ritorno del capitano, volato in Svizzera (dove ha subito il terzo intervento) per un ulteriore consulto e il via libera per tornarsi ad allenare già da dopodomani in gruppo. Inzaghi ha detto di aspettarlo per febbraio. Senad punta il doppio impegno di Champions contro il Bayern Monaco, ma vuole accelerare i tempi del rientro in campo. In ogni caso la Lazio non può più confidarci del tutto dopo un anno e si sta guardando intorno, anche se lascerà libero per lui il posto nella lista dei 25 attualmente occupato da Djavan Anderson. Sul mercato si punta a un Under 22 che non intoppi l’elenco: i nomi sono quelli Bradaric del Lilla e Kamenovic del Cucaricki, ma occhio alle sorprese dietro l’angolo. L’ex Romulo, svincolato, spera ancora in un cenno. 
ATTACCO
Servono gli esterni, ma possono e devono dare di più anche i big Milinkovic e Luis Alberto.

Il discorso di Lotito era rivolto sopratutto a loro, quelli dal maggior talento inespresso sotto porta al momento. Mancano i gol degli “altri” nella Lazio, anche per ovviare a qualche rete di troppo (24) subita dietro. Serve cinismo e, invece, se non ci pensa Ciro non segna nessun altro. A Genova tra l’altro solo dal dischetto, evidenziando una statistica da allarme rosso in attacco: sotto la Lanterna la Lazio non ha effettuato neanche un tiro in porta su azione dall’interno dell’area di rigore per la seconda volta (sempre a Marassi con la Samp) in questo campionato. La cattiveria non si compra sul mercato. 


Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Gennaio 2021, 07:30

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