Lazio, Reja: "Fino al 30 giugno il mister sono
io. Simone Inzaghi l'ideale per la successione"

Lazio, Reja: "Fino al 30 giugno il mister sono ​io. Simone Inzaghi l'ideale per la successione"

di Enrico Sarzanini
ROMA – Salvo sorprese, entro il week-end la Lazio avr il suo allenatore. Le gerarchie sono definite. Le quotazioni di Reja sono in forte ribasso, restano stabili quelle di Simone Inzaghi mentre sono sensibilmente salite quelle di Donadoni. Quest'ultimo, per, oltre ad uno staff di 6 persone, vorrebbe garanzie tecniche.





In società si ragiona sul da farsi e a breve arriverà la fumata bianca, come spiega Lotito: «Entro metà giugno troveremo la soluzione. Bisogna ponderare i pro e i contro, senza fare scelte avventate. In base a quelle che saranno le mie convinzioni e quelle del mio staff faremo le dovute scelte che dovranno essere funzionali al progetto Lazio». A fargli eco è stato lo stesso Reja, che ha confermato i contratto in scadenza a fine mese: «Fino al 30 giugno sono ancora ufficialmente l'allenatore della Lazio. Ora mi godo qualche giorno di vacanza, siamo d'accordo con il presidente Lotito di vederci alla fine di questa settimana e poi vedremo – ha detto a SkySport -. Con lotito mi confronto quasi quotidianamente epoi faccia a faccia decideremo insieme. C'è un rapporto tale che non servirà dilungarsi tanto».



Tanti dubbi ed una certezza: «Alla Lazio è finito un ciclo, bisogna rinnovare e non è mai facile. Servono 5-6 giocatori di buon livello per lottare per le prime posizioni. Io ancora alla Lazio assieme a Candreva? Ci sono possibilità che ciò accada». E se arriva Inzaghi: «L'uomo adatto dopo di me». E sul centrocampista azzurro si è espresso anche Lotito che sembra certo del riscatto: «Non è mai stato messo in discussione. L'accordo con l'Udinese lo vedrete tra qualche giorno quando sarà formalizzato». In realtà con l'Udinese, che chiede 10 milioni di euro, si tratta ancora e nei giorni scorsi il presidente biancoceleste ha provato ad inserire nell'operazione l'epurato Cavanda, ricevendo da Pozzo un secco no. Chiusura di Lotito dedicata ai tifosi: «Non li in incontrerò, perché la tifoseria non è una controparte ma ho messo in atto un'azione volta a far capire alle persone che io vorrei, oltre ad aver risanato la società, entrare nel cuore dei tifosi. Questo è un mio obbligo, un mio dovere. Spero di riuscire a farlo».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Giugno 2014, 10:03

© RIPRODUZIONE RISERVATA