La Chapecoense retrocede tre anni dopo la tragedia: «L'orgoglio resta, torneremo presto»

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di Enrico Chillè
A tre anni esatti dalla tragedia di Medellín, la Chapecoense retrocede nella divisione cadetta del Brasile. Era infatti il 28 novembre 2016 quando l'aereo che trasportava la squadra brasiliana, protagonista fino a quel momento di una vera e propria favola, si schiantò a 17 anni dall'aeroporto della città colombiana, dove avrebbe dovuto giocare la prima finale di una competizione continentale della sua storia.

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La tragedia che commosse il mondo avvenne infatti alla vigilia della finale di Copa Sudamericana (l'equivalente della nostra Europa League) in Colombia, dove la squadra, protagonista di un'incredibile ascesa in pochi anni, avrebbe dovuto incontrare i padroni di casa dell'Atletico Nacional. Nello schianto aereo morirono 71 dei 77 passeggeri a bordo: oltre a quasi tutta la squadra della Chapecoense (solo tre calciatori, insieme ad altri due passeggeri e un membro dell'equipaggio, riuscirono a sopravvivere) morirono dirigenti e giornalisti al seguito per la finale.

Una favola incredibile finita in una insopportabile tragedia. Il disastro aereo, avvenuto per l'esaurimento del carburante, aveva posto fine ad una ascesa incredibile della Chapecoense, che fino al 2006 militava in quarta divisione e che aveva raggiunto la Serie A brasiliana solo nel 2014. Due anni più tardi, dopo la trionfale cavalcata continentale, bruscamente interrotta dalla tragedia, la Chapecoense fu dichiarata campione della Copa Sudamericana, prima del debutto nella Libertadores nel 2018. Ieri, invece, la sconfitta casalinga per 1-0 contro il Botafogo ha sancito la matematica retrocessione della 'Chape'.

Riportare il club ai livelli precedenti alla tragedia è stato pressoché impossibile, e nell'ultima stagione la Chapecoense ha dovuto lottare per non retrocedere, senza riuscirci: solo sei vittorie, 10 pareggi e 19 sconfitte. Il tecnico Marquinhos, dopo la partita, ha commentato: «Chiedo scusa ai tifosi se non sono riuscito a centrare la salvezza, ma sono sicuro che la Chapecoense tornerà ancora più forte». Su Instagram, l'account ufficiale del club ha invece postato un vero e proprio manifesto dell'appartenenza calcistica. «Con questo risultato, purtroppo, non abbiamo più speranze aritmetiche di restare in Serie A» - scrive la Chapecoense - «Nonostante il momento difficile, non ci arrendiamo. L'orgoglio di essere Chape rimane, indipendentemente dalla categoria. Con il lavoro e l'appoggio dei tifosi, torneremo presto!».
 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Novembre 2019, 13:37

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