Kean, il predestinato: «Imparo da Ronaldo, ho tanti record da battere»

Kean, il predestinato: «Imparo da Ronaldo, ho tanti record da battere»
Esordio e gol azzurri. È una serata da predestinato, quella del 19enne Moise Kean. È primo «millennial», cioé nato nell'anno Duemila, a segnare un gol con la maglia della Nazionale maggiore. Il ct azzurro Roberto Mancini lo ha scelto per sostituire l'infortunato Chiesa nel tridente con Immobile e Bernardeschi. E lui, il «predestinato», lo ha ripagato con una prestazione di qualità e sostanza. «Imparo da Cristiano Ronaldo, in allenamento gli rubo i segreti: questa è una serata bellissima, ma so che ho ancora tanti record da battere», dice il 19enne attaccante juventino, nato a Vercelli da genitori ivoriani.

Di record ne ha già battuti diversi. Primo millennial ad esordire in serie A, primo a segnare, primo a esordire con l'Under 21, poi con la nazionale maggiore in amichevole e stasera primo a giocare da titolare una partita ufficiale.
Kean, classe 2000, era stato prima di stasera impiegato da Mancini in uno spezzone di partita con la nazionale maggiore, in amichevole contro gli Usa lo scorso novembre, subentrando a Berardi al 17' del secondo tempo. E alla chiamata di Mancini, stasera, ha risposto presente. Nessun timore reverenziale. Ha fatto quello che il tecnico gli aveva chiesto alla vigilia, giocare con tranquillità e spensieratezza, facendo valere le sue doti. La classica ciliegina sulla torta al 74' con la firma sul gol del 2-0 dell'Italia contro la Finlandia. Con i suoi 19 anni e 20 giorni, lo juventino diventa anche il secondo marcatore azzurro più giovane di sempre. Solo l'ex bianconero Bruno Nicolè fu più precoce di lui segnando nel 1958 contro la Francia a 18 anni e 258 giorni. «Ha grandi qualità, ma sta tutto in lui: i margini di miglioramento sono enormi», dice Mancini. In attesa di altri record del millennial azzurro.

Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Marzo 2019, 23:21

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