Il regalo di addio di Alvaro: alla Juve resteranno 10 milioni e quattro trofei

Il regalo di addio di Alvaro: alla Juve resteranno 10 milioni e quattro trofei

di Alessandro Angeloni
La Coppa se la porta via, a Madrid. Perché mai come questo successo può dirsi tutto suo. Suo, di Alvaro Morata. Di Alvaro, con l'accento sulla prima A, alla spagnola. Se la porta via perché il Real se lo ricompra, anzi se lo recompra, per rimanere sul lessico spagnolo. Trenta milioni, poi chissà, magari andrà a giocare altrove non indosserà nemmeno la camiceta blanca. La Juve ci guadagna una decina di milioni (lo ha pagato una ventina), un paio di scudetti, due coppe Italia, una finale di Champions giocata come miglior cannoniere della competizione bianconera. Così, questo ragazzo è stato di passaggio e ora abbandona casa Juve dopo due anni? Deciderà il Real, la Juventus può soltanto guardare e pensare di aver goduto con lui per due stagioni.

Allegri quest'anno lo ha fatto soffrire (oltre a qualche pena d'amore, a quanto pare...), non lo ha considerato titolare come lo scorso anno, perché meglio di Alvaro hanno fatto sia Mandzukic sia Dybala. Ma quando ha potuto, una mano lo spagnolo l'ha data, segnando dodici gol complessivi, per nulla pochi. Nei dodici c'è quello contro il Milan in finale, quello che vale davvero troppo. Due minuti di gloria: entra al minuto 108 e segna al minuto 110. Due minuti appena, un paio di palloni toccati, compreso quello che ha offeso definitivamente il povero Donnarumma. Un gol che salva la Juve da una bella figuraccia, perché in questa finale ha fatto di più il Milan, se non altro per il cuore messo dentro il match, visto che a livello tecnico ha dimostrato di essere inferiore ai bianconeri. In una serata così, ci voleva la giocata del campioncino, perché Morata è proprio un campioncino. Allegri lo saluta e lo ringrazia: l'ha fatto diventare l'unico allenatore italiano a vincere scudetto e Coppa Italia per due anni consecutivi, gli ha consentito di affossare il suo Milan (che non entra nemmeno in Europa) che due anni fa lo aveva amaramente scaricato e gli ha consentito inoltre di fare un grande favore al suo vecchio club, il Sassuolo, che invece in Europa League ci va eccome, seppur dai preliminari. E' il gol del (probabile) addio, come dicevamo. Ciao Morata, dicono a Torino, ne è valsa davvero la pena. E ti credo. 
Ultimo aggiornamento: Domenica 22 Maggio 2016, 09:06

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