Juve, Morata pronto a respingere le critiche. Ma i conti non tornano: solo due gol in A

Juve, Morata pronto a respingere le critiche. Ma i conti non tornano: solo due gol in A

di Timothy Ormezzano

Alvaro Morata tra accuse e autocritica. L'attaccante spagnolo racconta il periodo molto difficile che stanno attraversando lui e la Juventus. Ammette che «in campionato sarà molto complicato risalire fino ai primi posti, dobbiamo cercare di tornare in zona Champions League e da lì poi guardare avanti».
Poi, passando alle questioni personali, el nueve spiega perché in serie A abbia segnato solo due reti, l'ultima il 19 settembre contro il Milan: un bilancio insufficiente per chi è chiamato a colmare il grande vuoto lasciato da Cristiano Ronaldo. «Ovviamente mi piacerebbe fare più gol, ma un infortunio mi ha tenuto quasi un mese fuori - spiega Morata a El Pais -. Ho dovuto lavorare molto per la squadra e ho perso la lucidità necessaria per segnare. Nelle ultime partite ho giocato a sinistra, quasi da esterno. Ma l'importante è fare quello che mi chiede il mister».
L'attaccante bianconero, oggi impegnato con la Spagna contro la Svezia di Kulusevski, torna quindi sulle feroci critiche subite in patria l'estate scorsa, in occasione di Euro 2020: «I fischi ci stanno, l'odio no. Ci sono stati dei giorni in cui non avevo nemmeno voglia di alzarmi dal letto». Gli esami per Morata non finiscono mai: «Siamo tutti sotto pressione, io forse di più perché sono in prestito». Dopo due anni di prestito costati 20 milioni, la Juve non sembra per ora orientata a riscattarlo versandone altri 35 all'Atletico Madrid. A meno di uno sconto da parte dei Colchoneros.
Alla Continassa sognano di affidare il ruolo di centravanti a Vlahovic, valutato almeno 70 milioni dalla Fiorentina. E tra le alternative per l'estate che verrà ha individuato il 22enne uruguaiano Darwin Nuez del Benfica, già spiato dagli 007 bianconeri.
Intanto Chiellini in un'intervista a Dazn sposa il progetto Superlega: «I giocatori e i tifosi vogliono vedere più partite di livello europeo - dice il difensore, costretto a lasciare il ritiro della Nazionale per un problema muscolare -. Con tutto il rispetto 20 squadre in serie A sono troppe: sarebbe più giusto averne 18 oppure 16. In America hanno creato Superleghe in ogni ambito. Noi romantici del calcio vorremmo l'abolizione del Var e tornare indietro, ma il mondo sta andando avanti».
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Novembre 2021, 08:53

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