Juve, ecco il nuovo logo. Agnelli: “Dimenticare Firenze, noi destinati alla leggenda”

Juve, ecco il nuovo logo. Agnelli: “Dimenticare Firenze, noi destinati alla leggenda”

di Timothy Ormezzano
«Vorrei vedere il nuovo logo della Juve vicino alla coccarda di una vittoria importante, in Italia oppure in Europa», auspica Andrea Agnelli durante l’esclusivo evento milanese “Black and White and More” per presentare il nuovo marchio bianconero. Al posto dell’ovale con le strisce e il simbolo di Torino ora c’è una J più essenziale e moderna che promette di “sgretolare gli schemi del calcio”. Aggiunge Agnelli: «Questa stagione può e deve proiettarci nella leggenda, con il sesto scudetto o la vittoria della Champions League. Il ko di Firenze è motivo di disappunto, ma il calcio rinnova sempre la speranza per la sfida successiva».

Il rumoroso tonfo contro la Fiorentina ha riportato la Signora tra i comuni mortali: «Siamo una squadra come le altre, che vince e perde», è la perfetta sintesi di Chiellini, critico verso questa «Juve da luna park, con alti e bassi da montagne russe». Ci sono carenze di vario tipo. Marchisio non ha visto nella squadra «la solita voglia e determinazione». Bonucci ci è andato giù durissimo: «Fame, palle, intensità. Loro sì e noi no. Zero alibi. Poche chiacchiere per raggiungere i nostri obiettivi». Ma il problema non è soltanto mentale. A detta di Chiellini mancano equilibrio e... un Pogba a centrocampo: «L’anno scorso avevamo il LeBron James del calcio, Pogba, impressionante anche quando non si vedeva».

C’è poi un certo mal di trasferta: «Abbiamo perso le quattro più difficili del girone di andata - prosegue Chiellini -. E al ritorno dovremo andare a Napoli e Roma...». Il big match del San Paolo è anche nei pensieri dell’ex Higuain: «Sono tranquillo, i tifosi napoletani decideranno come accogliermi». Poi, sul ko di Firenze: «Non dobbiamo più permetterci partite del genere, serve la rabbia che abbiamo allo Stadium».

Blue monday davvero triste anche per Allegri, finito sotto processo per le sue scelte tecniche e tattiche. Il suo rituale tweet si è fatto attendere per molte ore: non voleva cinguettare rabbia. «Il ko di ieri ci deve fare arrabbiare, ma esalterà il valore della nostra sfida: tutti insieme, ancora più uniti verso la leggenda». Un richiamo alla compattezza degno di Conte, così come quella reazione scomposta nei confronti del quarto uomo che potrebbe costare al Conte Max una squalifica.
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Gennaio 2017, 08:48

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