Italia-Spagna, Donnarumma “superGigio” e Jorginho: quegli undici metri di gloria

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di Alberto Abbate

Cinquanta sfumature di Gigio in due parate quasi hot. All'inizio e alla fine, due carezze nel suo pugno. Al 25', un rimpallo libera Dani Olmo a pochi metri dal traguardo, Donnarumma lo ipnotizza con lo sguardo e lo trasforma in un nueve falso. Il tiro non è troppo angolato, ma il portierone si allunga col guantone in una frazione di secondo. Poi, il penultimo rigore di Morata (che lo aveva beffato in azione quasi al novantesimo) neutralizzato, tiene aggrappato l'universo azzurro: «Ero sereno perché sapevo di poter aiutare il gruppo. Tutti i compagni sono stati indescrivibili a sostenermi sino in fondo. Ora manca l'ultimo passo per avverare il nostro sogno. Non voglio dire nulla perché sono scaramantico».

Supergigio e Jorginho decisivi

L'ex milanista è ancora decisivo, esulta verso il tifo, dà la scossa a ogni compagno: «Dedichiamo la vittoria a Spinazzola, che prima del match ci ha invitato un video di incitamento». Per Donnarumma è anche una sorta di riscatto contro chi (i tifosi rossoneri) gli avevano dato del mercenario. È vero, ha scelto di emigrare in Francia per uno stipendio faraonico, ma sta dimostrando tutto l'attaccamento alla sua nazione in questo Europeo. Ha il tricolore tatuato sul petto, lo sfoggia a suon di parate di fronte al suo popolo.

E allora chissà se l'11 luglio tutti gli italiani riusciranno a perdonarlo. Ora bisogna ringraziarlo e salire sul suo volo continuo, infinito: «La Spagna era fortissima, ma questa Italia ha un cuore grande, non molla mai di un centimetro e alla fine abbiamo avuto ragione all'ultimo respiro».
SCORE
Due manone sante fanno bene alla salute dell'Italia. Prima la destra, poi sul penalty la sinistra di Donnarumma. Doppio green pass per la finale di domenica a Londra. Già contro il Belgio Gigio aveva salvato due volte la porta, prima su Lukaku, poi su De Bruyne, ancora nella ripresa. Il prossimo anno parlerà pure francese a Parigi, ma in questo Europeo si ricorda benissimo la sua patria. Fra i pali è profeta. Lancia pure l'azione che, in tre tocchi, porta al gol di Chiesa. Contro il Belgio - prima della classe del Ranking Fifa - un gol subito solo per un penalty, appena un altro di Morata contro la Spagna. Il mondo è Gigio, il mondo è blu, che bomba questa difesa d'Italia.
PREMIO
E ora nel Bel Paese potrebbero tornare davvero pure Pallone d'oro e Best Fifa. Non succede dal 2006, quando Cannavaro si prese tutto il trofeo di France Football e l'allora World Player di Blatter con Buffon alle sue spalle in classifica. Era l'anno del mondiale e le loro prestazioni blindarono la nazionale di Lippi fino a Berlino in finalissima. Il problema allora era soltanto scegliere chi dei due sulla posizione più alta. E se adesso, in caso di vittoria sull'Inghilterra, fosse Jorginho a spuntarla su Donnarumma? Gigio s'allunga e para, ma dagli undici metri l'italo-brasiliano trasforma l'ultimo penalty verso la gloria. A Wembley non ha mai vinto nulla, ma Londra e il Chelsea sono la sua casa. L'ex Napoli sta disputando un torneo di precisione rara. E' la faccia della grande bellezza. E, almeno questa, Boris Johnson ancora non può metterla in quarantena.
 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Luglio 2021, 10:38

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