Tra Udine e martello. E’ la posizione scomoda in cui si trova Inzaghi questo pomeriggio. Deve vincere per forza per circoscrivere il suo futuro. Da giorni è tornato a spergiurare di voler restare solo alla Lazio, di non essere attratto dalla corte del Napoli né di voler aspettare le panchine traballanti di Conte e Pirlo. Da un mese ha in mano il rinnovo non firmato, ma adesso non più il suo destino. Adesso lo decidono i risultati insieme a Lotito. Deve rimanere alla portata, il quarto posto, per risedersi a parlare col presidente in questa sosta di campionato. Dopo un ulteriore faccia a faccia subito dopo il ko di Bologna, l’appuntamento è preannunciato, anche se sarà tutt’altro che semplice trovare un buco. Dopodomani Lotito sarà impegnato nella battaglia dei diritti tv con l’Assemblea di Lega, poi venerdì con la prima udienza (già rinviata) del caso tamponi a processo. Insomma, incontrarsi non è solo una questione di tempo, ma anche e sopratutto di testa per il numero uno, ormai accerchiato dall’alto. Per questo il patròn spera che Inzaghi oggi non gli provochi un nuovo magone sullo stomaco. Col Crotone è tornato il successo, la Lazio può e deve riprendere il cammino del ritorno in Champions: «C’è un po’ di stanchezza, sopratutto mentale, dopo Monaco, ma per fortuna ho tutti a disposizione a parte Luiz Felipe ( duro confronto in Germania per il suo intervento non rimandato, ndr) e Caicedo». Quest’ultimo sarebbe stato titolare al Friuli, invece si ripropone un ballottaggio, che rischia di creare tensioni al tecnico.
LE OMBRE
Il rapporto con Tare non è più così solido.
Ultimo aggiornamento: Domenica 21 Marzo 2021, 07:30
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