Cambi e difesa in panne: le spine di Inzaghi

Cambi e difesa in panne: le spine di Inzaghi

di Alessio Agnelli

Inter, squadra a rapporto e la società sta con Inzaghi. Da Beppe Marotta a Piero Ausilio, da Javier Zanetti a Dario Baccin, ieri mattina con il nocchiero piacentino si è schierata tutta la dirigenza di viale della Liberazione, a sostenere tecnico e giocatori e a ribadire la fiducia del management nel progetto, a dispetto di derby perso e prima crisi aperta. Con il Milan di Pioli e Leao, è arrivato il secondo ko in 8 giorni, dopo la Lazio e il 3-1 dell’Olimpico, per due sconfitte su 2 contro una diretta concorrente per lo scudetto e per il secondo semaforo rosso nei primi 5 turni di serie A, come è capitato solo altre 3 volte dalle parti di Appiano negli ultimi 20 anni. Ma preoccupante è anche il numero di reti incassate: 6 (3 a match) tra biancocelesti e rossoneri, 8 nelle prime 5 giornate di campionato, come è successo una sola volta negli ultimi 10 anni di Inter, a cui aggiungere anche le 10 subite nei 5 test-match di pre-season ad inquadrare meglio il problema. E, non a caso, oggetto di discussione anche nella ramanzina di Simone Inzaghi alla squadra prima dell’allenamento di ieri (consueto defaticante per i titolari contro il Milan, seduta più intensa per il resto del gruppo) alla Pinetina, unitamente ai concetti di fame, motivazioni e personalità, latitanti nel derby e scivolati più volte nel discorso del tecnico a pungolare i suoi.
Con il Bayern alle porte, urge invertire tendenza e fare tesoro delle sconfitte, «soprattutto dopo un derby del genere -ha sottolineato Matteo Darmian a Sportmediaset- perché quando si perde bisogna metterci la faccia.

Se concedi dei gol così, poi diventa difficile ribaltarla… Quindi, mettiamo in archivio questa sconfitta e cerchiamo di capire dove abbiamo sbagliato, per migliorare in futuro. Mercoledì col Bayern sarà una gara importante, possiamo riscattarci subito». E, fra i primi in cerca di rivincite, ci saranno Skriniar, De Vrij e Bastoni, surclassati da Leao e compagni, ma anche Dumfries, Barella e Calhanoglu, concause della fragilità difensiva dei primi per poco nerbo, copertura e raddoppi alla causa. Contro il Bayern Monaco, possibili chance per Dzeko e Mkhitaryan, le 2 note liete di giornata contro i cugini, anche se buttati nella mischia troppo tardi, come d’abitudine inzaghiana. Per Onana, invece, ancora lista d’attesa, anche se il derby e un Maignan da straordinaria amministrazione hanno riaperto il caso-Handanovic, solo da ordinaria ormai e tallonato dal camerunese. In Belgio da ieri (per proseguire l’iter di rientro dall’infortunio) Lukaku, out contro i bavaresi.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Settembre 2022, 06:00

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