Inter-Suning: ecco perché il colosso cinese può dire addio

Inter-Suning: ecco perché il colosso cinese può dire addio

di Salvatore Riggio

Inter-Suning, il matrimonio potrebbe finire prima del previsto. Negli ultimi giorni c’è stata un’accelerazione nella trattativa tra la proprietà cinese del club nerazzurro e Bc Partners per la cessione delle quote di maggioranza. Inizialmente si era parlato di un ingresso del fondo di private equity londinese come socio di minoranza, ma dalla Cina arrivano segnali forti di altre restrizioni sugli investimenti nel calcio (e suo malgrado, Antonio Conte ha dovuto accettare questa situazione e non pretendere acquisti costosi in questa sessione invernale di mercato), che stanno costringendo Zhang Jindong, padre del giovane presidente Steven Zhang, ad alzare bandiera bianca e dire addio all’Inter. Tanto che, da quanto trapela, molte iniziative della società di viale Liberazione sono stato posticipate o cancellate. Segnale che le priorità sono ben altre in questo momento. In questi giorni i manager del fondo, guidati dal greco Nikos Stathopoulos, stanno effettuando la due diligence. In attesa che tutto si compia, la componente cinese potrebbe restare all’Inter al massimo con il 31% di Lion Rock Capital. La società finanziaria, entrata nel club due anni fa acquistando le quote dall’indonesiano Erick Thohir, essendo basata tra Hong Kong e le Isole Cayman, avrebbe meno difficoltà a muovere capitali fuori dalla Cina. Come ha rivelato La Stampa, anche i documenti, che hanno accompagnato il collocamento del bond interista da 75 milioni di euro a fine luglio scorso, confermano le difficoltà di Suning nella gestione economica del club nerazzurro (per le restrizioni del governo cinese appunto). Tanto che nella sezione dedicata ai rischi per gli investitori - contenuta nel memorandum preparato con Jp Morgan per i mercati finanziari - si trova un avvertimento esplicito: «Se saranno introdotti ulteriori controlli sui proprietari di attività economiche sportive all’estero, Suning potrebbe potenzialmente essere spinta a ridurre i finanziamenti verso l’Inter o costretta a vendere l’Inter». Un’annotazione di quasi sei mesi fa. Da quel momento il governo di Pechino ha ordinato alla Federazione cinese l’introduzione un tetto agli ingaggi a tre milioni lordi il divieto di abbinamento tra il nome della proprietà e le squadre.

Restrizioni che accelerano l’uscita di Suning dal club nerazzurro. La valutazione totale della società interista è, al momento, di un miliardo di euro. Appuntamento al termine della due diligence.


Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Gennaio 2021, 21:43

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