I trenta giorni di Inzaghi: ad aprile nove partite per tenersi l'Inter e chiudere il "casting" per la sua eventuale successione. Si parte con l'anticipo di campionato di sabato pomeriggio con la Fiorentina, un osso duro, capace di rifilare ai nerazzurri del piacentino 3 reti (l'ultima squadra a riuscirci, anche al netto del ko per 3-4, firmato Mkhitaryan) nell'andata del 22 ottobre allo stadio Franchi, per arrivare fino al big match di serie A del 30 aprile con la Lazio di Sarri, sempre a San Siro.
Tante partite decisive tra Champions, campionato e Coppa Italia
E, di mezzo (oltre a Salernitana, Monza ed Empoli in campionato), pure i quattro incroci con Juventus e Benfica, per le semifinali di Coppa Italia e i quarti di Champions League, fondamentali per presente e futuro di società e allenatore. Nel mese di aprile, la parola d'ordine di Simone Inzaghi sarà vincere senza soluzione di continuità e superare lo scoglio degli impegni ravvicinati (uno ogni 3 giorni dal 1° al 30), se vorrà scongiurare l'esonero a fine stagione e zittire le voci sui tanti papabili alla panchina nerazzurra. Da Antonio Conte a Roberto De Zerbi, da Thiago Motta a Pablo Simeone, i nomi si moltiplicano di giorno in giorno, come i sondaggi della dirigenza di viale della Liberazione su più tavoli, per valutare pro e contro di ogni possibile candidato alla panchina dell'Inter.
Serve l'euro-impresa contro il Benfica
Ma con un exploit in Champions e con il pass per la finalissima di Coppa Italia a spese di Madama, Inzaghi potrebbe tenersela stretta, andando oltre un piazzamento nelle prime 4 in serie A, obiettivo minimo, ancora in bilico e comunque non sufficiente per ipotecare il futuro come da contratto (scadenza 30 giugno 2024).
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Marzo 2023, 09:29
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