Inter festa scudetto, le pagelle: Lukaku uomo copertina, Barella e Bastoni linfa azzurra, Eriksen e Perisic giocatori nuovi, Conte condottiero insaziabile

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di Massimo Sarti

L'Inter vince lo scudetto 11 anni dopo quello del 2010, l'anno del triplete. Ecco il pagellone del tricolore nerazzurro. L'Inter ha conquistato lo scudetto matematico senza giocare oggi, complice il pareggio 1-1 dell'Atalanta sul campo del Sassuolo. Migliaia di persone si sono riversate in strada e in piazza Duomo a Milano con maxi assembramenti.

LE PAGELLE DELLO SCUDETTO

Samir Handanovic 7

Corona la sua vita nerazzurra (nove stagioni) con uno scudetto. Costellato da errori (soprattutto recenti), ma anche da grandi e decisivi interventi. Da rimarcare pure i 14 “clean sheet” in campionato.

Milan Skriniar 7,5

A Crotone ha giocato la 33ª partita consecutiva in assoluto da titolare. Conte ha rilanciato il difensore slovacco, che ha risposto “presente” con continuità. E con tre reti in campionato, tutte decisive.

 

Stefan De Vrij 8

L'equilibratore della difesa nerazzurra ha vissuto un'annata da leader carismatico di un reparto che, numeri alla mano è attualmente il migliore del campionato. Dalle parti dell'olandese non si passa.

Alessandro Bastoni 8,5

Stagione della consacrazione per il 22enne difensore, presente e futuro (rinnovo imminente) dell'Inter. Abilità da veterano nel distruggere le manovre degli altri, ma anche nel costruire quelle nerazzurre.

Andrea Ranocchia 6

È tornato a vincere in nerazzurro dopo la Coppa Italia del 2011. Lo ha fatto da uomo spogliatoio, da “capitano ombra”. Cinque gettoni per lui in campionato, nei quali ha sempre fatto il proprio dovere.

Danilo D'Ambrosio 6

Stagione caratterizzata da un infortunio e dal covid. Ha realizzato, in 16 presenze (molti spezzoni) tre gol, tra cui quello decisivo nel pirotecnico 4-3 sulla Fiorentina della prima giornata. Profetico.

Aleksandar Kolarov 5

Fortemente voluto da Conte la scorsa estate, ha trovato spazio solo a inizio campionato, con tante (troppe) incertezze. I problemi fisici hanno fatto il resto. Nel 2021 in A ha giocato appena un paio di spezzoni.

Achraf Hakimi 8

Non solo locomotiva imprendibile sulla corsia di destra, ma anche collante prezioso nel gioco (sette gol e sette assist). E dà l'impressione di avere ancora enormi margini di miglioramento.

Nicolò Barella 8,5

Incursore irrefrenabile, la sua energia pressoché inesauribile è stata messa al servizio della squadra. È anche maturato molto tatticamente.

Iconico il suo gol del 2-0 nel match d'andata contro la Juventus.

Marcelo Brozovic 7

Il meno appariscente tra gli insostituibili di Antonio Conte, ma indispensabile per il suo ruolo di raccordo. Un dato su tutti: è il giocatore che macina più chilometri in campo dell'intera serie A.

Christian Eriksen 7

Era ai margini, sembrava destinato a partire a gennaio. Poi la svolta, lo strappo decisivo per lo scudetto vissuto da mezzala. Una “rivoluzione concordata” con Conte. Da applausi la punizione nel derby di Coppa Italia.

Arturo Vidal 5,5

Per problemi fisici è stato costretto a saltare la parte finale della volata scudetto, ma già in precedenza aveva perso il posto da titolare. Per il cileno una stagione certamente al di sotto delle aspettative.

Roberto Gagliardini 6

Per l'ex Atalanta 26 presenze di cui 14 da subentrato per “far legna” a centrocampo. In gol all'andata contro il Sassuolo, una vittoria già considerata spartiacque nel cammino nerazzurro.

Stefano Sensi 6

Per la seconda stagione consecutiva non è riuscito a ritagliarsi uno spazio significativo (appena 14 presenze in campionato, tre da titolare) in quanto tormentato da vari malanni fisici.

Matias Vecino ng

Dopo il recupero da un lungo infortunio a un ginocchio, l'uruguayano ha collezionato appena 31 minuti (più recuperi) di presenza in campionato in quattro match tra marzo e aprile. Ingiudicabile.

Ivan Perisic 7,5

Quanto è lontana l'estate 2019, quando era stato giubilato da Conte. Il “nuovo” Perisic si è calato con grande costrutto nel ruolo di esterno sinistro a tutta fascia. Un abito che ha saputo vestire con umiltà e pragmatismo.

Matteo Darmian 7,5

Un titolare aggiunto nello spirito e nei risultati. I suoi due gol da sei punti contro Cagliari e Verona sono un po' l'emblema del matra contiano: lavorare duramente e farsi trovare sempre pronti quando serve.

Ashley Young 6

Le sue apparizioni da titolare si sono progressivamente diradate. Ha alternato buone prove a prestazioni decisamente meno brillanti. Ha comunque dato un tocco di esperienza allo scudetto nerazzurro.

Romelu Lukaku 9

Ventuno gol e nove assist sono solo la punta dell'iceberg di un campionato passato ad essere il fulcro indispensabile della squadra. L'uomo copertina in campo di questo scudetto, a volte a dir poco incontenibile. Straripante.

Lautaro Martinez 8

Si guadagna la vetrina tricolore con prestazioni importanti, alternando il palcoscenico personale ad un grande sacrificio per la squadra. Quindici gol e otto assist: spiccano il tris al Crotone e la doppietta nel derby di ritorno.

Alexis Sanchez 6,5

Con Lukaku e Lautaro davanti non ha avuto molto spazio per essere una “maravilla” in campo, come da suo soprannome. Ha ricevuto però il plauso di Conte per il suo apporto come rincalzo di lusso.

Andrea Pinamonti ng

Come Vecino ingiudicabile per l'esiguo spazio avuto in campo. Appena cinque spezzoni per poco più di cinquanta minuti di utilizzo.

Antonio Conte 9

Aveva iniziato il dominio Juventus. Dopo nove anni lo chiude alla guida dell'ex “nemica” Inter, dando ancora una volta soddisfazione alla sua ossessione di vittoria e confezionando (parole sue) uno scudetto (il decimo in carriera tra calciatore e allenatore, compreso il titolo in Inghilterra alla guida del Chelsea) bello come «un'opera d'arte».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Maggio 2021, 14:55

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