Inter-Milan 1-0, le pagelle: Lautaro da sogno, Acerbi spegne Giroud. Leao delude

L'Inter conquista il pass per la finale Champions dopo 13 anni eliminando il Milan nell'euroderby di San Siro. Adesso aspetta una tra Manchester City e Real Madrid

Inter-Milan 1-0, nerazzurri in finale Champions dopo 13 anni. Le pagelle: Lautaro da sogno, Acerbi spegne Giroud. Leao delude

di Alessio Agnelli e Luca Uccello

È nerazzurra la notte di San Siro. L'Inter conquista il pass per la finale Champions dopo 13 anni eliminando il Milan nell'euroderby meneghino. Finisce 1-0 grazie al gol di Lautaro Martinez (a segno al 29' del secondo tempo), e tanto basta alla formazione di Simone Inzaghi dopo il 2-0 rifilato all'andata ai rossoneri. A Istanbul il prossimo 10 giugno l'Inter sfiderà dunque la vincente di Manchester City-Real Madrid (andata 1-1). I nerazzurri, reduci da sette vittorie in fila con 21 gol segnati e solo 3 subiti, gestiscono la semifinale di ritorno senza troppi affanni. Al Milan non riesce la rimonta: i rossoneri ritrovano sì Rafa Leao, grande assente della gara di andata, ma non ribaltano il risultato e il portoghese, a parte un paio di fiammate, non incide più di tanto.

PAGELLE INTER (di Alessio Agnelli)

ONANA 6 Avvio da brividi, prima sorpreso da un tiro da fuori di Hernandez alto di un soffio, poi a farfalle in uscita con San Darmian a metterci una pezza. Si fa perdonare con una paratona, quasi alla cieca e scommettendo sulla direzione del tiro, su Brahim Diaz. Poi un destro a lato di Leao e poco altro.

DARMIAN 6,5 Da bollino rosso il salvataggio di testa sul buco in uscita di Onana. Con Leao ha il suo bel da fare: una volta frana e concede il via libera al portoghese, ma nel complesso tiene.

ACERBI 7 Si occupa di Giroud, come all’andata, e sui palloni alti la musica è la stessa: Olivier non pervenuto o quasi, Francesco dominante. L’unica sbavatura, perdonabile, con Leao, poi si rifà con gli interessi.

BASTONI 6 Di Messias soffre lo spunto e gli uno contro uno, ricorrendo alle maniere forti più del solito, e del previsto. Anche in fase di impostazione meno propositivo. Sulla posizione.

DUMFRIES 6,5 Sfida aperta e rinnovata con il francese Hernandez. Up and down continuo in fascia, è anche il primo ad occuparsi di Leao quando il Milan è in possesso. Ermetico e fondamentale.

BARELLA 6 In avvio, elettrico e smanioso di lasciare il segno. Poi più quantità che qualità, a difendere lo 0-2 e la qualificazione alla finalissima. (39’ st Gagliardini ng)

CALHANOGLU 7 Nella notte più importante, contro l’odiato Milan, si segnale per personalità, garra, intensità e ritmo di giocate. Da fermo è sempre un fattore (teleguidato un corner per Dzeko), produttivo sia da regista che da mezzala. Ad Istanbul profeta in patria.

MKHITARYAN 6,5 Subito sul pezzo e pronto ad interdire e a rilanciare l’azione. Libera Barella al tiro, ci prova in inserimento, arpiona palloni e riparte, fino allo stop di Inzaghi per un risentimento al quadricipite della coscia sinistra. (43’ pt Brozovic 6,5: ordinato in cabina di regia, mai in affanno)

DIMARCO 6,5 La fase di spinta è il suo pezzo forte e non lesina le energie, viaggiando sempre ad acceleratore pigiato. Fuori quando la spia è sul rosso. (21’ st Gosens 6: nell’azione del vantaggio)

DZEKO 6,5 Quasi un rifinitore nel gioco di sponda. Impegna subito Maignan, ma a gioco fermo, ci riprova di testa obbligando il francese al miracolo. (21’ st Lukaku 7: on fire e decisivo con l’assist dell’1-0 per Lautaro)

LAUTARO 8 Lotta come un Toro su ogni pallone e mette ancora una volta (la 25esima in stagione, personal best eguagliato) il suo sigillo, materializzando sogno e qualificazione alla finalissima.

Hombre del partido. (39’ st Correa ng)

INZAGHI 8 Sogno realizzato. Tredici dopo Mourinho, per la sesta volta (4° allenatore) negli annali dell’Inter, riporta i nerazzurri in finale di Champions, con la quarta vittoria dell’anno in un derby ed uno score di 3-0 tra andata e ritorno. Nella storia.

PAGELLE MILAN (di Luca Uccello)

MAIGNAN 7,5 Se il Milan ci può credere per novanta minuti il merito è suo. Super su Barella, miracoloso su Dzeko. Sbaglia solo su Lautaro Martinez. Sempre e solo lui…

CALABRIA 5 Capitano con poco coraggio e pochissima spinta. Fa poco per uscire dall’Inferno.

THIAW 5 Non riesce mai a mettere la museruola a Lautaro. Figuriamoci a Dzeko. Esce per i crampi. Ciao, Ciao alla Champions League. Per rientrarci bisogna recuperare in campionato e non è semplice, per niente (64’ Kalulu 4: Pierre viene preferito a Simon Kjaer. Sono scelte che costano caro, sicuramente l’ennesimo gol di Lautaro…)

TOMORI 4 Durissima la vita con Lautaro Martinez come con Dzeko. E nemmeno con Lukaku gli va meglio. Proprio per niente.

THEO HERNANDEZ 4,5 Dumfries va sempre più veloce di lui. Quasi il doppio.

TONALI 6 A tutto campo finché ce la fa, fino a quando c’è aria in quei due grandi polmoni.

KRUNIC 4 Se è lui il nuovo Frank Kessie il Milan si deve fare una grandissima domanda. Noi ce la stiamo facendo da inizio stagione…

MESSIAS 4,5 Dovrebbe andare all’assalto dell’Inter come chiede la Curva Sud. Già, dovrebbe… (76’ Saelemaekers 6: doveva iniziare la partita, non entrare a gara finita).

BRAHIM DIAZ 4 Non si può sbagliare un rigore in movimento. Non si può. Poi sparisce tra le maglie dell’altra squadra di Milano (76’ Origi 5: adesso si può cominciare il processo al mercato di Maldini e Massara…)

RAFAEL LEAO 4 Va via una sola volta. Al minuto trentotto. Fallo o no, va via a Darmian e vola verso la porta di Onana. Due finte su Acerbi che lo perde e sinistro a uscire da posizione impossibile. Palla che esce di poco. Ma esce. Poi si spegne ancora. Come altre volte. E il risultato è che a festeggiare sono i cugini…

GIROUD 5 Non riceve un solo pallone. Uno di quelli che piacciono a lui. Palloni da colpire e spingere in porta. Corre tanto all’indietro a dare una mano ma non è quello per cui viene pagato. Nemmeno cambiare maglia gli serve. Peccato

PIOLI 5 Il suo Milan rischia di andare sotto subito due volte ma anche di buttarla dentro e cambiare una partita che l’Inter ha vinto nei primi novanta minuti. Che rivince anche ora, per la quarta volta in questo maledetto 2023. C’è tristezza e tanta. Poi ci sono i rimpianti. Uno è grande perché aver avuto Rafa anche nella gara di andata forse avrebbe cambiato gli equilibri in campo. Di sicuro questo Milan è stato diverso: più squadra, più pericoloso anche se continua a non segnare e a non vincere. E senza quarto posto anche lui può essere messo in discussione


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Maggio 2023, 00:03

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