Dopo la doppietta messa a segno col Milan davanti a Conte, il talento di Insigne sembra essere definitivamente sbocciato: «I complimenti che sto ricevendo fanno piacere – ha spiegato ieri a Coverciano - non capita tutti i giorni di uscire da San Siro tra gli applausi dei tifosi di casa. Sono contento, ma questo è solo un punto di partenza perché non ho fatto ancora nulla».
Sarri come Zeman ai tempi del Pescara, quando esplose e, si spera, come Conte che lo elogia: Insigne in azzurro è in rampa di lancio. «Nel 4-3-3 mi trovo bene, ma a prescindere dal modulo l'importante è dare sempre il 100%. La prima cosa quando si scende in campo è divertirsi, ora spero di dare una mano alla Nazionale quando il mister mi chiamerà in causa».
Poi, la solita umiltà quando si parla di Maradona. «Lasciamolo stare, non lo scomodiamo per parlare di me. Lui è un'altra cosa; il più grande di tutti i tempi. La maglia numero 10 sulle mie spalle? Perché no. Se il Napoli la rimette in gioco mi prenoto. Sarebbe una responsabilità ma anche uno stimolo grandissimo a dare sempre il massimo».
Ieri mattina Insigne si è allenato ma di pomeriggio no, fermato dallo staff azzurro per un versamento al ginocchio. Niente allarme ma solo precauzione. Oggi altri controlli, ma il match di sabato non sembra a rischio.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Ottobre 2015, 16:25
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