Lazio, Immobile da oscar: festa a tema Grande Gatsby per i suoi 30 anni

Video

di Emiliano Bernardini
Cin, cin. La Lazio brinda a Ciro Immobile. Trent’anni in grande stile. In stile «Grande Gatsby». Il personaggio nato dalla penna di Francis Scott Fitzgerald e interpretato da Leonardo Di Caprio nel film diretto da Baz Luhrmann nel 2013 per cui lui e sua moglie Jessica vanno pazzi. Musica maestro.  Musica maestro. Palazzo Brancaccio di Roma apre le porte per un party sfarzoso. Amici, parenti e soprattutto tutta la squadra si stringe intorno al bomber biancoceleste e azzurro. Domani sera Inzaghi e i suoi ragazzi si concederanno un piccolo strappo alla regola per celebrare Immobile. D’altronde ormai lo spogliatoio è diventato una seconda famiglia: «I miei compagni sono fantastici». Un feeling nato con il tempo sintomo che quello biancoceleste è un gruppo vero. «Luis Alberto? Mi conosce quasi come mia moglie» e poi ancora «Acerbi? E’ più geloso di Jessica», «Correa e Caicedo? Due amici e due giocatori incredibili», «Leiva? Un campione in campo e fuori». Stasera smoking per gli uomini e vestiti anni 20 per le donne. Un omaggio dovuto per il suo compleanno e in senso più allargato per la stagione straordinaria: sta frantumando ogni record a suon di gol. Sarà l’occasione anche per celebrare le sue 100 reti (la cena in programma era saltata tempo fa). 

LEGGI ANCHE ---> Lazio, Immobile dal cuore d'oro: visita al piccolo Iacopo del Bambin Gesù

E’ l’uomo del momento. Nessun dubbio. Quel momento atteso, inseguito e fortemente voluto è arrivato. L’Italia del calcio volge finalmente lo sguardo verso quell’attaccante da sempre snobbato. Ora che sta andando oltre ogni previsione, invece, fa notizia. Lo stesso ct dell’Italia, Roberto Mancini si è dovuto ricredere. Già, ma che fatica. Impegno e dedizione, decisamente tutt’altra storia rispetto al modo di affrontare la vita di Jay Gatsby. Ciro è glamour ma non come meriterebbe. Altri ricevono sicuramente maggiori attenzioni e carezze. Lui, no. Ha sempre avuto bisogno di andare oltre l’ordinario. «All’estero ha fallito», «In Europa non incide», «Non ha grande tecnica», «E’ un attaccante atipico» i leit motiv che da sempre lo accompagnano. C’è un insegnamento nel Grande Gatsby che forse ben si sposa con lui e che dice: «Non importa se ieri ci è sfuggito il futuro orgiastico, nel senso di esaltazione sfrenata: domani correremo più forte». Ciro lo ha fatto. E’ maturato e ora è diventato sordo a certe provocazioni. «Ho scelto me tanto non capirà nessuno» verrebbe da dire citando Rocco Hunt, il suo cantante preferito. D’altronde segna più di tutti in Italia e in Europa. Ventisei gol in 24 partite non sono certo cose da tutti. Re della classifica marcatori della serie A e pronto ad infilarsi la Scarpa d’Oro dei grandi bomber d’Europa. Il futuro? A tranquillizzare i laziali ci pensa il suo procuratore Marco Sommella: «Se lo godranno ancora per tanto tempo». Trent’anni ora punta i trenta gol, gliene mancano solo 3. Domenica contro il Genoa proverà la scalata. Quando vede rossoblù si accende: 9 centri in 10 gare. 

LEGGI ANCHE ---> Immobile esalta la Lazio: «Il Mago mi conosce meglio di mia moglie, Correa e Caicedo incredibili»

Ad accoglierlo il solito ambiente molto caldo, da quelle parte non hanno molto amore per lui. A spingere Ciro verso una nuova impresa ci sarà la gente laziale. I tifosi laziali che hanno già esaurito il settore ospiti (2.039 tagliandi) e che stanno acquistando biglietti di Gradinata Sud e di Distinti. L’Associazione club genoani però in una nota sostiene che società e Questura avrebbero fatto «una scelta assurda e provocatoria». La gara non è a rischio e la Questura stessa, valutando il comportamento esemplare dei 4 mila biancocelesti a Parma ha deciso di non porre limitazioni. 

LEGGI ANCHE ---> Invasione di tifosi della Lazio a Marassi, i genoani: «​Scelta assurda e provocatoria»
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Febbraio 2020, 07:30

© RIPRODUZIONE RISERVATA