L'ottimismo che si respirava a Casa Milan prima di Natale si è concretizzato con i contatti nelle ultime ore, con una apertura decisiva da parte del 38enne, di stanza a Los Angeles.
La dirigenza rossonera voleva dare una scossa all'ambiente dopo la batosta (0-5) di Bergamo, imprimere un segnale preciso: la stagione non può essere già scappata via a fine dicembre, vivacchiare a metà classifica non è un'alternativa credibile. A Ibrahimovic infatti, oltre alle prestazioni, Boban e Maldini chiedono leadership all'interno dello spogliatoio, mentalizzare i più giovani al lavoro quotidiano e trasmettere lo spirito vincente che ha sempre avuto nel corso della sua carriera. Pioli, uno dei principali sponsor per questa operazione, ora dovrà trovare un modo per inserire Ibra: potrebbe virare sulle due punte e rinunciare a Suso - il più fischiato dei tifosi - oppure continuare a puntare sul 4-3-3 con lo svedese nel ruolo di prima punta. In questo caso uno tra Piatek e Leao potrebbe essere prestato fino a giugno. Il Milan punta anche Jean-Clair Todibo dal Barcellona, più freddo su Mohamed Elneny nonostante il padre del centrocampista egiziano - di proprietà dell'Arsenal ma in prestito al Besiktas - abbia dichiarato di «essere in trattative avanzate» con i rossoneri.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Dicembre 2019, 19:55
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