Ibrahimovic è già l'anima dei rossoneri: «Credo nel progetto del Milan, non sono una mascotte»

Ibrahimovic è già l'anima dei rossoneri: «Credo nel progetto del Milan, non sono una mascotte»

di Salvatore Riggio
«Credo nel progetto del Milan». Parole che fanno capire i motivi del ritorno in rossonero di Zlatan Ibrahimovic. «Nel 2012 non volevo andare via», ha aggiunto lo svedese.
 
Milan. «Il Milan è sempre il Milan, la storia non si cambia. La squadra non è quella di prima, ma sono successe tante cose dopo l’addio di Berlusconi. Io sono un calciatore, devo pensare solo a quello che succede in campo. Sono sempre positivo, se non credessi in questo progetto non sarei tornato».
 
Obiettivi. «Non ho perso mai la passione per quello che faccio».
 
Europa. «Pensiamo a una partita alla volta, poi vediamo cosa succederà. Questa squadra può fare di più, ha qualità. Il campionato è lungo, bisogna lavorare tanto e crederci sempre. Dobbiamo migliorare le cose in campo, sono qui per questo».
 
Decisione di tornare. «Dopo l'ultima partita con i Galaxy, mi ha chiamato Maldini e abbiamo parlato un po’. Ho avuto tante richieste. Cercavo l’adrenalina. Ho parlato tanto anche con Boban. Non era una decisione difficile. Non volevo andare via dal Milan nel 2012, non ero d’accordo. L’importante è che ora sono di nuovo qui, farà di tutto per migliorare le cose. Il Milan è casa mia. Ho grande voglia di Milan, voglio bene a questo club».

Pioli. «Ieri ho parlato con lui pochi minuti ieri. Mi ha spiegato alcune cose, io gli ho detto cosa mi serve per fare bene. Parleremo ancora».

Differenza. «Questa è la sfida. La sfida è contro me stesso. Serve voglia e mentalità, voglio continuare come ho fatto fino ad adesso. So cosa devo fare per aiutare il Milan».

Cristiano Ronaldo. «Lo ritroverò? È un bene che sia in Serie A. Poi vedremo cosa succederà...».

Condizione. «Sono pronto per giocare».

Squadra. «Si può e si deve fare di più. Al Milan la pressione è altissima, tutti si aspettano grandi risultati. Se giochi nel Milan, non è perché sei stati fortunato, ma sei qui per fare grandi risultati».

Inter. «Il derby è sempre una grande partita. Sono qui e là, è una partita speciale. Ho giocato tanti derby in carriera, ma quello di Milano è il più bello».

Felicità. «Nessuno a 38 anni ha firmato per un club come il Milan. Se ho firmato per un club così, è perché posso dare ancora qualcosa di importante, se no non mi chiamavano. Posso dare ancora tanto in campo».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Gennaio 2020, 11:05

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